La scuola di ecologia Culturale è un luogo di scambio di esperienze e di costruzione di tecniche democratiche e pacifiche per lo sviluppo sostenibile delle società umane e si muove per realizzare iniziative (prevalentemente in partnership) per l’educazione dei giovani (la scuola del territorio e uno dei partner naturali della scuola) e lo sviluppo di un capitale umano di eccellenza che dovrà essere protagonista dello sviluppo culturale ed economico delle società e dei popoli Euro Mediterranei.
venerdì 17 giugno 2016
L'ASSASSINA DEL SUPER SANTOS! di Maurizio D'Armetta - Racconti in pillole
-Avete sentito della Lo Bocchiaro?- disse la signora Zambrotta distribuendo le ultime carte. Il Notaio Campisi alzò gli occhi guardando tutti con un sorrisino di autocompiacimento di difficile interpretazione:non si capiva se adibire quella smorfietta ad una sua buona ipotetica mano o al fatto che conoscesse per filo e per segno le disavventure della povera signora Lo Bocchiaro.
La somma degli anni distribuiti su quel tavolo era di 366. Non si era mai saputa la giusta ripartizione. La signora Colletti dichiarava 78 anni da ben 7 anni.
Le mani sottili e nodose della signora Lo Verso stavano battendosi contro il cellophane del rigoroso nuovo mazzo di carte francesi quando la signora Colletti con voce finta distaccata,accendendosi l'ennesima sigaretta alla menta
- alla fine se l'è cercata lei,quante volte glielo abbiamo detto?-
Ancora una volta la contessa Lo Bocchiaro veniva chiamata al cospetto di quelle lingue. Era come giocare col morto:gli si davano le carte ma non la possibilitá di interagire,difendersi ed attaccare.
Soltanto la signora Ines Contini stava zitta e concentrata sulle carte. Si limitava a rilanciare che per le amiche era volgare perchè non siamo lì per soldi.
Nessun abitante di quel metro quadrato di erba sintetica poteva permettersi il lusso di scagliare la prima pietra ma tutte erano dotate di tanto di quel materiale edile da poter ristrutturare la villa liberty di cui erano ospiti.
Uno schianto seguito da uno spruzzo di vetri fece sobbalzare le giocatrici mettendo alla prova le uniche cose povere e malandate che avevano:le coronarie.
La Colletti con uno scatto inaspettatamente felino tirando fuori dal tavolino una gamba sottile e armoniosa fasciata da un pantalone in gabardine beige fece leva fiondandosi verso la finestra ferita,seguita dalle altre.
Giu,un bambino con le mani a megafono gridò"Signora!"
Le amiche si guardarono come se avessero sentito puttana.
"Signora! Mu tira u palluni!"
"Un mascalzone" esordì la Zambrotta
"Piccolo delinquente" aggiunse la Colletti
La Lo Verso cambiandosi gli occhiali e mettendo a fuoco"È il figlio di quel comunista,l'edicolante,quello che quando esce il L'Ora comincia a sbraitare come un ossesso che ha in mano la parola del Signore"
"Talis pater talis fili'
La Ines Contini,che non ci teneva che la partita si interrompesse visto che i primi giri erano andati a suo favore attirò la loro attenzione bussando al tavolino "signore! Non vorrete farvi rovinare la serata da quel piccolo delinquente? Tirategli quel benedetto pallone e facciamola finita"
"Signora u palluni!"
La signora Zambrotta facendosi largo tra le amiche attirando l'attenzione del bimbo gli fece cenno di aspettare e girandosi come un attrice da film muto si diresse verso lo scrittoio a pochi metri dal misfatto ed estraendo un taglia carte dal cassettino con un colpo deciso lo conficcò nel cuore del Super Santos che si afflosciò nelle sue mani come un soufflé riuscito male,poi con fredda noncuranza aprì la finestra e lo buttò giù.
Il bambino rimase a guardare il piccolo cadavere arancione,riverso ai suoi piedi per un po',lo raccolse lasciando il suo dolore nel luogo del delitto e si incamminò versò l'edicola del padre.
Erano le 14:20 e da lontano il bimbo scorse la prima pagina del quotidiano strillato appena uscito.
Leggeva di omicidi,mafia,corruzione ma non ne coglieva il senso. Entrò dentro il chioschetto dell edicola,prese un grosso pennarello nero da,un cassetto e uscito si diresse verso la prima pagina appesa fuori.
Infilo il cappuccio in bocca e guardò quel primo foglio come un pittore guarda la sua opera.
Scrisse qualcosa e andò via.
Chi quel giorno avrà avuto modo di passare da quella piccola edicola avrà avuto modo di leggere una prima pagina singolare di un quotidiano singolare scritta da un bambino singolare che da li a vent'anni sarebbe diventato un singolare giornalista.
LA SIGNORA DEL PALAZZO DI FRONTE È UNA GRANDISSIMA BUTTANA!
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