Sguardo profondo, come un abisso oceanico, scrutava il cielo e la campagna,
senza alcun movimento apparente delle pupille. Un uccello notturno non avrebbe avuto
la stessa precisione e sensibilità. Pietro era così, bambino e spietato, un
anima libera. Un cuore ribelle alla sua
stessa natura.
Osservandolo
con gli occhi di una donna, è un bel ragazzo. Occhi profondi e neri come la
pece, marcati da due eleganti e classici sopraccigli neri, disegnati da Fidia
in persona. Una faccia incorniciata da una chioma, manco a dirlo, nera e lucida
tenuta in piega all’indietro dal gel, sguardo intenso e penetrante, bocca da
tirabaci, carnosa. Glabro come un Dio greco e lucido come un lottatore di greco
romana, Pietro, col suo metro e ottanta di statura e il suo portamento
naturalmente elegante e signorile, ha
quello che si dice un “physique du roll”.
Un peccato, per tante etero, che sia omosessuale.
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