Tommaso Da Kempis
Da qualche giorno sta impazzando nella rete un video che vanta già
cinque milioni di visualizzazioni e altrettante numerose condivisioni.
Devo ammettere di aver riscontrato una significativa ambiguità in quei
tre minuti di visione e di aver avvertito molto fastidio, nonostante le
immagini accattivanti, nel notare una denigrazione di quel sentimento
chiamato compassione descritto in modo distorto. Il motivo di un simile
fraintendimento riguardo uno dei più nobili sentimenti umani mi è
oscuro.
Il video di cui parlo e che sarà noto sicuramente a molti di voi è quello realizzato da Brené Brown ed è da me riportato nell’introduzione del post.
Vengono sottolineate le differenze che intercorrono tra empatia e compassione, ridicolizzando e svuotando di significato quest’ultima, come se l’empatia non fosse minimamente connessa alla compassione.
Il video di cui parlo e che sarà noto sicuramente a molti di voi è quello realizzato da Brené Brown ed è da me riportato nell’introduzione del post.
Vengono sottolineate le differenze che intercorrono tra empatia e compassione, ridicolizzando e svuotando di significato quest’ultima, come se l’empatia non fosse minimamente connessa alla compassione.
L’empatia e la compassione sono due sentimenti molto simili e con differenze quasi impercettibili.
Li accomuna la capacità di immedesimarsi nell’altro, non necessariamente un amico o un essere appartenente alla stessa specie. Si tratta, infatti, di emozioni che solo gli esseri veramente nobili d’animo riescono a provare.
La parola compassione deriva dal latino “cum patior” (soffro con) e dal greco συμπἀθεια “sym patheia” (simpatia, provare emozioni con…). La compassione indica uno stato d’animo che s’interiorizza in un individuo portandolo a percepire emotivamente il dolore degli altri e spingendolo a prodigarsi per diminuirne l’intensità. La compassione implica, e la stessa etimologia della parola lo evidenzia, un coinvolgimento al dolore di un altro essere vivente. Si tratta di una profonda unione spirituale con una sofferenza a noi familiare, o talvolta sconosciuta, che cerchi di alleviare quel tormento che scuote l’animo altrui.
Sentimento elevatissimo che non tutti siamo in grado di provare e molto differente dalla pietà, di cui comunque non viene fatto nessun tiepido accenno nel video in questione.
La pietà, così come oggi viene intesa e distaccandosi dall’accezione originaria data a tale parola, trova le sue fondamenta nel timore, reca in sé una separazione dall’altro ed è sovente accompagnata da una sensazione di sollievo che può tradursi in una frase che suona pressappoco così: «Fortuna che non è successo a me!» Oppure in coloro che credono nell’esistenza di un’entità superiore in grado di decidere in che modo “distribuire” la sofferenza, si assiste non di rado ad una preghiera rivolta a tale entità che conceda loro la grazia di non essere sottoposti ad una simile disgrazia.
Ma nel video in questione, come ho già messo in risalto prima, la contrapposizione tra empatia e pietà non viene nemmeno contemplata.
Ma cosa significa veramente empatia e cosa la distingue dalla compassione?
Li accomuna la capacità di immedesimarsi nell’altro, non necessariamente un amico o un essere appartenente alla stessa specie. Si tratta, infatti, di emozioni che solo gli esseri veramente nobili d’animo riescono a provare.
La parola compassione deriva dal latino “cum patior” (soffro con) e dal greco συμπἀθεια “sym patheia” (simpatia, provare emozioni con…). La compassione indica uno stato d’animo che s’interiorizza in un individuo portandolo a percepire emotivamente il dolore degli altri e spingendolo a prodigarsi per diminuirne l’intensità. La compassione implica, e la stessa etimologia della parola lo evidenzia, un coinvolgimento al dolore di un altro essere vivente. Si tratta di una profonda unione spirituale con una sofferenza a noi familiare, o talvolta sconosciuta, che cerchi di alleviare quel tormento che scuote l’animo altrui.
Sentimento elevatissimo che non tutti siamo in grado di provare e molto differente dalla pietà, di cui comunque non viene fatto nessun tiepido accenno nel video in questione.
La pietà, così come oggi viene intesa e distaccandosi dall’accezione originaria data a tale parola, trova le sue fondamenta nel timore, reca in sé una separazione dall’altro ed è sovente accompagnata da una sensazione di sollievo che può tradursi in una frase che suona pressappoco così: «Fortuna che non è successo a me!» Oppure in coloro che credono nell’esistenza di un’entità superiore in grado di decidere in che modo “distribuire” la sofferenza, si assiste non di rado ad una preghiera rivolta a tale entità che conceda loro la grazia di non essere sottoposti ad una simile disgrazia.
Ma nel video in questione, come ho già messo in risalto prima, la contrapposizione tra empatia e pietà non viene nemmeno contemplata.
Ma cosa significa veramente empatia e cosa la distingue dalla compassione?
Empatia è anch’essa una parola che deriva dal greco “εμπαθεια” (en, “dentro”, e pathos,
“affetto o sentimento”) ed il significato appare identico a quello di
compassione. Gli antichi greci usavano tale termine per indicare la
relazione emotiva e partecipativa che univa l’autore-cantore al suo
pubblico.
Con il passare del tempo l’accezione della parola empatia viene ampliata a sentimenti non limitati alla mera comprensione del dolore, ma anche alla capacità di gioire insieme all’altro.
Ma ciò che di “nuovo” gli studiosi moderni hanno introdotto nell’uso della parola empatia è quella grandezza di soffermarsi ad ascoltare e di spersonalizzarsi, ovvero di lasciar da parte ogni giudizio personale ed entrare nel mondo interiore dell’altro senza alcun preconcetto.
Eppure anche nella compassione non si fa alcun cenno sull’eventuale giudizio morale che scaturisce dalla comprensione del dolore altrui e la fusione con l’altro è implicita nello stesso termine.
Persino nella corrente filosofica sofista si leggono dei passi in cui viene ben espresso il significato di compassione:
« la poesia nelle sue varie forme io la ritengo e la chiamo un discorso con metro, e chi l’ascolta è invaso da un brivido di spavento, da una compassione che strappa le lacrime, da una struggente brama di dolore, e l’anima patisce, per effetto delle parole, un suo proprio patimento, a sentir fortune e sfortune di fatti e di persone straniere.» (Gorgia)
Alcuni studiosi sostengono che la differenza tra compassione ed empatia risieda principalmente nell’istintività della prima e nella razionalità della seconda.
Secondo tali ricercatori l’empatia non può nemmeno essere considerato un sentimento, ma un atteggiamento mentale razionale in virtù del quale siamo in grado di poter comprendere le necessità e le emozioni altrui senza alcun coinvolgimento emotivo e quindi molto proficuo nelle relazioni professionali. Se un medico si lasciasse coinvolgere emotivamente dalla sofferenza dei suoi pazienti non riuscirebbe più a condurre una vita normale e verrebbe schiacciato da un simile fardello. Ma questo aspetto nel video in questione non viene assolutamente trattato; viene addirittura derisa la persona compassionevole, rappresentata da una capra, che nell’immaginario collettivo rimanda ad uno degli animali più stupidi.
Con il passare del tempo l’accezione della parola empatia viene ampliata a sentimenti non limitati alla mera comprensione del dolore, ma anche alla capacità di gioire insieme all’altro.
Ma ciò che di “nuovo” gli studiosi moderni hanno introdotto nell’uso della parola empatia è quella grandezza di soffermarsi ad ascoltare e di spersonalizzarsi, ovvero di lasciar da parte ogni giudizio personale ed entrare nel mondo interiore dell’altro senza alcun preconcetto.
Eppure anche nella compassione non si fa alcun cenno sull’eventuale giudizio morale che scaturisce dalla comprensione del dolore altrui e la fusione con l’altro è implicita nello stesso termine.
Persino nella corrente filosofica sofista si leggono dei passi in cui viene ben espresso il significato di compassione:
« la poesia nelle sue varie forme io la ritengo e la chiamo un discorso con metro, e chi l’ascolta è invaso da un brivido di spavento, da una compassione che strappa le lacrime, da una struggente brama di dolore, e l’anima patisce, per effetto delle parole, un suo proprio patimento, a sentir fortune e sfortune di fatti e di persone straniere.» (Gorgia)
Alcuni studiosi sostengono che la differenza tra compassione ed empatia risieda principalmente nell’istintività della prima e nella razionalità della seconda.
Secondo tali ricercatori l’empatia non può nemmeno essere considerato un sentimento, ma un atteggiamento mentale razionale in virtù del quale siamo in grado di poter comprendere le necessità e le emozioni altrui senza alcun coinvolgimento emotivo e quindi molto proficuo nelle relazioni professionali. Se un medico si lasciasse coinvolgere emotivamente dalla sofferenza dei suoi pazienti non riuscirebbe più a condurre una vita normale e verrebbe schiacciato da un simile fardello. Ma questo aspetto nel video in questione non viene assolutamente trattato; viene addirittura derisa la persona compassionevole, rappresentata da una capra, che nell’immaginario collettivo rimanda ad uno degli animali più stupidi.
Salta agli occhi di tutti la superficialità della capra in questione;
sembra voglia liberarsi frettolosamente della persona che chiede aiuto,
non cerca nemmeno di soffermarsi un attimo ad ascoltare e cerca di
trovare il lato positivo della questione sottoposta con risposte
“confortanti” che non riuscirebbero a risollevare nemmeno una piuma.
Indubbiamente di fronte a certi dolori è impossibile trovare le parole giuste per consolare la persona sofferente ed il compassionevole tende a lenire quei sentimenti lancinanti che attanagliano l’individuo sprofondato nel buio. E non è di certo facile trovare un modo per farlo sentire meglio, quindi l’attenzione dev’essere indirizzata fondamentalmente all’ascolto, una capacità molto rara e che dovrebbe essere insegnata agli egocentrici o a coloro che vanno sempre di fretta per scelta o per i ritmi frenetici imposti dalla società moderna.
Molte sono le riflessioni che riguardano tale argomento, ma di certo non trovo illuminante quel video che sta dilagando a macchia d’olio e che ridicolizza ciò che viene chiamato compassione (symphaty in inglese) dalla ormai nota signora Brown.
Ho invece trovato un video che non utilizza alcun cartone, dura qualche minuto in più rispetto a “La forza dell’empatia” e induce riflessioni molte più profonde rispetto al popolare video che ha invaso il web.
Secondo il mio punto di vista, nel momento in cui si riesce ad empatizzare si comincia a provare compassione. I due stati d’animo non possono essere separati, se non dalla differenza di gioire insieme agli altri o trovare delle risposte consolatorie; è più facile comprendere il dolore altrui che gioire di un suo momento di grazia, soprattutto se la persona in questione conduce una vita frustrante e tende ad invidiare gli altri.
Così affermava Friedrich Nietzsche: «Le nature compassionevoli, soccorrevoli nella disgrazia in ogni momento, sono di rado quelle che partecipano insieme alle gioie altrui: nella felicità degli altri esse non hanno niente da fare, sono superflue, non si sentono in possesso sella loro superiorità e mostrano perciò facilmente disappunto.»
L’essere in grado di guardare oltre il nostro vissuto e di ascoltare veramente l’altro racchiude una fusione tra empatia e compassione che ci condurrà ad entrare in armonia con l’universo liberandoci da quella forma di insano egoismo che nel nostro piccolo contribuirà a sanare il mondo. Vorrei anche aggiungere che accorgersi dei sentimenti dell’altro non significa semplicemente concentrarsi sulle parole che dice, ma andare oltre quel contenuto e saper leggere il silenzio. Un’impresa poco facile che implica una sensibilità non comune a tutti. Se fosse così diffusa non ci troveremo di certo dinnanzi ad un mondo così rintanato nell’egoismo e nella sopraffazione. Bisogna farsene una ragione: non tutti sono in grado di sentire veramente l’altro.
Di seguito il video riguardante l’ascolto empatico ed alcune citazioni sull’empatia e la compassione.
Per riflettere insieme e comprendere che l’argomento trattato non può essere riassunto in pochi minuti o con un semplice post. E soprattutto per sottolineare ancora una volta che sono molte, e spesso discordanti, le opinioni sull’empatia.
Indubbiamente di fronte a certi dolori è impossibile trovare le parole giuste per consolare la persona sofferente ed il compassionevole tende a lenire quei sentimenti lancinanti che attanagliano l’individuo sprofondato nel buio. E non è di certo facile trovare un modo per farlo sentire meglio, quindi l’attenzione dev’essere indirizzata fondamentalmente all’ascolto, una capacità molto rara e che dovrebbe essere insegnata agli egocentrici o a coloro che vanno sempre di fretta per scelta o per i ritmi frenetici imposti dalla società moderna.
Molte sono le riflessioni che riguardano tale argomento, ma di certo non trovo illuminante quel video che sta dilagando a macchia d’olio e che ridicolizza ciò che viene chiamato compassione (symphaty in inglese) dalla ormai nota signora Brown.
Ho invece trovato un video che non utilizza alcun cartone, dura qualche minuto in più rispetto a “La forza dell’empatia” e induce riflessioni molte più profonde rispetto al popolare video che ha invaso il web.
Secondo il mio punto di vista, nel momento in cui si riesce ad empatizzare si comincia a provare compassione. I due stati d’animo non possono essere separati, se non dalla differenza di gioire insieme agli altri o trovare delle risposte consolatorie; è più facile comprendere il dolore altrui che gioire di un suo momento di grazia, soprattutto se la persona in questione conduce una vita frustrante e tende ad invidiare gli altri.
Così affermava Friedrich Nietzsche: «Le nature compassionevoli, soccorrevoli nella disgrazia in ogni momento, sono di rado quelle che partecipano insieme alle gioie altrui: nella felicità degli altri esse non hanno niente da fare, sono superflue, non si sentono in possesso sella loro superiorità e mostrano perciò facilmente disappunto.»
L’essere in grado di guardare oltre il nostro vissuto e di ascoltare veramente l’altro racchiude una fusione tra empatia e compassione che ci condurrà ad entrare in armonia con l’universo liberandoci da quella forma di insano egoismo che nel nostro piccolo contribuirà a sanare il mondo. Vorrei anche aggiungere che accorgersi dei sentimenti dell’altro non significa semplicemente concentrarsi sulle parole che dice, ma andare oltre quel contenuto e saper leggere il silenzio. Un’impresa poco facile che implica una sensibilità non comune a tutti. Se fosse così diffusa non ci troveremo di certo dinnanzi ad un mondo così rintanato nell’egoismo e nella sopraffazione. Bisogna farsene una ragione: non tutti sono in grado di sentire veramente l’altro.
Di seguito il video riguardante l’ascolto empatico ed alcune citazioni sull’empatia e la compassione.
Per riflettere insieme e comprendere che l’argomento trattato non può essere riassunto in pochi minuti o con un semplice post. E soprattutto per sottolineare ancora una volta che sono molte, e spesso discordanti, le opinioni sull’empatia.
Quando sei nella sventura e cerchi compassione dal prossimo, gli porgi
una parte del tuo cuore. Ti ringrazierà, se ha buon cuore; se ha il
cuore duro, ti disprezzerà. Kahlil Gibran
***
L’uomo non troverà la pace interiore finché non imparerà ad estendere la sua compassione a tutti gli esseri viventi. Albert Schweitzer
***
Un animo grande è superiore all’ingiuria, all’ingiustizia, al dolore, al dileggio; e sarebbe invulnerabile, se non soffrisse per compassione. Jean de La Bruyère
***
***
L’uomo non troverà la pace interiore finché non imparerà ad estendere la sua compassione a tutti gli esseri viventi. Albert Schweitzer
***
Un animo grande è superiore all’ingiuria, all’ingiustizia, al dolore, al dileggio; e sarebbe invulnerabile, se non soffrisse per compassione. Jean de La Bruyère
***
La compassione è la più importante e forse l’unica legge di vita dell’umanità intera. Fëdor Dostoevskij
***
Quest’uomo che t’indigna, o nacque da una razza diversa dalla tua o è un tuo fratello smarrito. In ognuno di tali casi, non merita la tua compassione? Jean Rostand
***
***
Quest’uomo che t’indigna, o nacque da una razza diversa dalla tua o è un tuo fratello smarrito. In ognuno di tali casi, non merita la tua compassione? Jean Rostand
***
***
Beato chi può dire a se stesso: io ho asciugato una lacrima. Giuseppe Giusti
***
L’empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo può ricevere in dono.
Charles Darwin
***
Il mio io totale, la mia intera individualità, la mia entità, la quale è unica come lo sono le mie impronte digitali, non può mai essere pienamente compresa, neppure per via empatica, perché non vi sono due esseri umani identici.
Erich Fromm
***
Charles Darwin
***
Il mio io totale, la mia intera individualità, la mia entità, la quale è unica come lo sono le mie impronte digitali, non può mai essere pienamente compresa, neppure per via empatica, perché non vi sono due esseri umani identici.
Erich Fromm
***
La coscienza empatica si fonda sulla consapevolezza che gli altri, come
noi, sono esseri unici e mortali. Se empatizziamo con un altro è perché
riconosciamo la sua natura fragile e finita, la sua vulnerabilità e la
sua sola e unica vita; proviamo la sua solitudine esistenziale, la sua
sofferenza personale e la sua lotta per esistere e svilupparsi come se
fossero le nostre. Il nostro abbraccio empatico è il nostro modo di
solidarizzare con l’altro e celebrare la sua vita.
Jeremy Rifkin
***
Quelli che riescono a mettersi nei panni altrui, quelli che riescono a capire come la pensano gli altri, non dovranno mai preoccuparsi per quello che il futuro ha in serbo per loro. Owen D.Young
***
Empatia è metterti nei panni degli altri per poter sentire quello che essi provano. Se fai soffrire qualcuno, empatia è soffrire insieme a lui. Malcolm
***
L’empatia è un processo che ci consente di «metterci nei panni dell’altro» per capire veramente, oltre al contenuto formale del messaggio, il suo stato d’animo e i suoi sentimenti. L’empatia facilita la comprensione del significato personale, soggettivo delle parole dell’altro, più che il loro contenuto logico- formale. Essa costituisce un particolare modo di comunicare nel quale il ricevente mette in secondo piano la propria maniera di sperimentare la realtà per cercare di lasciare risuonare in se stesso le esperienze e percezioni dell’interlocutore. Michele Capurso
***
Nell’ascolto empatico bisogna essere in grado di allentare le difese e di rinunciare a parte delle nostre certezze. Da una parte è necessario sostenere l’emotività altrui e dall’altra evitare di proiettare sull’altro i nostri sentimenti, paure o desideri che siano.
Carla Curina Cucchi e Maurizio Grassi
***
Se la salute è la cosa piú importante che si possa – e che ci si possa – augurare, è anche perché essa ci consente di non rischiare d’incorrere in uno dei piú sgradevoli effetti collaterali della malattia: essere costretti, in momenti di particolare debolezza e vulnerabilità, ad avere a che fare con medici, chirurghi, dentisti, psichiatri e con tutti quegli operatori della salute che, in genere, mostrano una disponibilità e una capacità di comprensione empatica non molto dissimili da quelle di un perito delle assicurazioni o di un esattore delle tasse. Giovanni Soriano
***
Compassione e pietà sono assai differenti. Mentre la compassione
riflette l’anelito del cuore a immedesimarsi e soffrire con l’altro, la
pietà è una serie controllata di pensieri intesi ad assicurarci il
distacco da chi soffre. Paul C. RoudJeremy Rifkin
***
Quelli che riescono a mettersi nei panni altrui, quelli che riescono a capire come la pensano gli altri, non dovranno mai preoccuparsi per quello che il futuro ha in serbo per loro. Owen D.Young
***
Empatia è metterti nei panni degli altri per poter sentire quello che essi provano. Se fai soffrire qualcuno, empatia è soffrire insieme a lui. Malcolm
***
L’empatia è un processo che ci consente di «metterci nei panni dell’altro» per capire veramente, oltre al contenuto formale del messaggio, il suo stato d’animo e i suoi sentimenti. L’empatia facilita la comprensione del significato personale, soggettivo delle parole dell’altro, più che il loro contenuto logico- formale. Essa costituisce un particolare modo di comunicare nel quale il ricevente mette in secondo piano la propria maniera di sperimentare la realtà per cercare di lasciare risuonare in se stesso le esperienze e percezioni dell’interlocutore. Michele Capurso
***
Nell’ascolto empatico bisogna essere in grado di allentare le difese e di rinunciare a parte delle nostre certezze. Da una parte è necessario sostenere l’emotività altrui e dall’altra evitare di proiettare sull’altro i nostri sentimenti, paure o desideri che siano.
Carla Curina Cucchi e Maurizio Grassi
***
Se la salute è la cosa piú importante che si possa – e che ci si possa – augurare, è anche perché essa ci consente di non rischiare d’incorrere in uno dei piú sgradevoli effetti collaterali della malattia: essere costretti, in momenti di particolare debolezza e vulnerabilità, ad avere a che fare con medici, chirurghi, dentisti, psichiatri e con tutti quegli operatori della salute che, in genere, mostrano una disponibilità e una capacità di comprensione empatica non molto dissimili da quelle di un perito delle assicurazioni o di un esattore delle tasse. Giovanni Soriano
***
***
L’empatia si sarebbe sviluppata perché mettersi nei panni dell’altro per sapere cosa pensa e come reagirebbe costituisce un importante fattore di sopravvivenza in un mondo in cui l’uomo è in continua competizione con gli altri uomini.
Geoffrey Miller
***
Quando noi consideriamo una realtà animata
(animale o umana) da un punto di vista o da uno schema di riferimento
puramente esterno, senza sforzarci di capirla dall’interno per via
empatica, noi la riduciamo allo stato di oggetto.
Carl Rogers
***
La più alta espressione dell’empatia è nell’accettare e non giudicare. Carl Rogers
***
Se sei in conflitto con un’altra persona, la prima cosa che dovresti fare è cercare di capirla a fondo. Guardare in profondità ti farà vedere la sua sofferenza e allora non avrai più voglia di farle del male, di punirla o di farla soffrire, ma accetterai così com’è e cercherai di aiutarla. E’ così che la comprensione contribuisce a rendere possibile l’amore. A sua volta l’amore aiuta la comprensione ad approfondirsi: quando provi simpatia o affetto per qualcuno, sei in una posizione per capirlo o capirla. Se invece non hai alcuna empatia per quella persona, se non l’accetti, non avrai alcuna possibilità di capirla. Thich Nhat Hanh
***
Empatia significa comprendere immedesimandosi nell’altro e dedicandosi a lui con calore. Anselm Grün
***
Chiunque è incline a piangere con l’infelice; ma il morso del dolore non gli penetra fino nell’infinito; così, per mostrare di gioire con chi è felice, sforza il suo volto che fa resistenza al sorriso. Eschilo
***
Ciò per cui la gente viene ammirata e apprezzata in comunità sono le loro qualità gentili: il loro senso di umorismo e il tempismo, la loro capacità di ascoltare, il loro coraggio e l’onestà, la loro capacità di empatia. Morgan Scott Peck
***
Carl Rogers
***
La più alta espressione dell’empatia è nell’accettare e non giudicare. Carl Rogers
***
Se sei in conflitto con un’altra persona, la prima cosa che dovresti fare è cercare di capirla a fondo. Guardare in profondità ti farà vedere la sua sofferenza e allora non avrai più voglia di farle del male, di punirla o di farla soffrire, ma accetterai così com’è e cercherai di aiutarla. E’ così che la comprensione contribuisce a rendere possibile l’amore. A sua volta l’amore aiuta la comprensione ad approfondirsi: quando provi simpatia o affetto per qualcuno, sei in una posizione per capirlo o capirla. Se invece non hai alcuna empatia per quella persona, se non l’accetti, non avrai alcuna possibilità di capirla. Thich Nhat Hanh
***
Empatia significa comprendere immedesimandosi nell’altro e dedicandosi a lui con calore. Anselm Grün
***
Chiunque è incline a piangere con l’infelice; ma il morso del dolore non gli penetra fino nell’infinito; così, per mostrare di gioire con chi è felice, sforza il suo volto che fa resistenza al sorriso. Eschilo
***
Ciò per cui la gente viene ammirata e apprezzata in comunità sono le loro qualità gentili: il loro senso di umorismo e il tempismo, la loro capacità di ascoltare, il loro coraggio e l’onestà, la loro capacità di empatia. Morgan Scott Peck
***
Chi sa capire tutto è molto infelice. Maksim Gor’kij
***
Non passione ci vuole, ma compassione, capacità cioè di estrarre dall’altro la radice prima del suo dolore e di farla propria senza esitazione. Fëdor Dostoevskij
***
La compassione non è una relazione tra il guaritore ed il ferito. È un rapporto tra eguali. Solo quando conosciamo la nostra stessa oscurità possiamo essere presenti nel buio degli altri. La compassione diventa reale quando riconosciamo la nostra comune umanità. Pema Chödrö
***
L’amore è compassione, e più si ama, più si prova compassione. Miguel de Unamuno
***
Tutto quello che voglio è raggiungere e toccare un altro essere umano, non solo con le mani, ma con il cuore.
Tahereh Mafi
***
Non disprezzare la sensibilità di nessuno. La sensibilità di ciascuno è la sua genialità. Charles Baudelaire
***
Il monumento di un grande uomo non è di granito o marmo o bronzo. Consiste nella sua bontà, le sue opere, il suo amore e la sua compassione. Alfred Armand Montapert
***
***
Non passione ci vuole, ma compassione, capacità cioè di estrarre dall’altro la radice prima del suo dolore e di farla propria senza esitazione. Fëdor Dostoevskij
***
La compassione non è una relazione tra il guaritore ed il ferito. È un rapporto tra eguali. Solo quando conosciamo la nostra stessa oscurità possiamo essere presenti nel buio degli altri. La compassione diventa reale quando riconosciamo la nostra comune umanità. Pema Chödrö
***
L’amore è compassione, e più si ama, più si prova compassione. Miguel de Unamuno
***
Tutto quello che voglio è raggiungere e toccare un altro essere umano, non solo con le mani, ma con il cuore.
Tahereh Mafi
***
Non disprezzare la sensibilità di nessuno. La sensibilità di ciascuno è la sua genialità. Charles Baudelaire
***
Il monumento di un grande uomo non è di granito o marmo o bronzo. Consiste nella sua bontà, le sue opere, il suo amore e la sua compassione. Alfred Armand Montapert
***
L’amore autentico è sempre compassione; e ogni amore che non sia compassione è egoismo. Arthur Schopenhauer
***
Soltanto dopo essere scesi negli abissi del Dolore riusciamo a comprendere la complessità che essere umani comporta, a provare compassione per tutte le altre creature viventi che soffrono, a rendere onore al coraggio…e a donare comprensione, gentilezza e compagnia a coloro che ne hanno bisogno. Pam Brown
***
Il cosiddetto mondo spazio-temporale, questo in cui ci troviamo, può addirittura non esistere: può essere soltanto un’illusione; ma è assolutamente innegabile che in esso tutti soffriamo. Per cui la compassione verso gli altri, tutti gli altri, dagli insetti agli elefanti, da Einstein a Fiorino il mio cane amato che è morto, non è soltanto un’esigenza del cuore, ma un’ineluttabile legge della logica: ci troviamo tutti nello stesso inferno. Carlo Coccioli
***
Per poter sostenere uno stile di vita che esclude gli altri, o per potersi entusiasmare con questo ideale egoistico, si è sviluppata una globalizzazione dell’indifferenza. Quasi senza accorgercene, diventiamo incapaci di provare compassione dinanzi al grido di dolore degli altri, non piangiamo più davanti al dramma degli altri né ci interessa curarci di loro, come se tutto fosse una responsabilità a noi estranea che non ci compete. Papa Francesco
***
È solo con il vero amore e la compassione che possiamo cominciare a riparare ciò che è rotto nel mondo. Sono queste due cose benedette che possono cominciare a guarire i cuori spezzati. Steve Maraboli
***
La compassione si basa sull’empatia, che, a sua volta, richiede l’attenzione agli altri. Daniel Goleman
***
***
Soltanto dopo essere scesi negli abissi del Dolore riusciamo a comprendere la complessità che essere umani comporta, a provare compassione per tutte le altre creature viventi che soffrono, a rendere onore al coraggio…e a donare comprensione, gentilezza e compagnia a coloro che ne hanno bisogno. Pam Brown
***
Il cosiddetto mondo spazio-temporale, questo in cui ci troviamo, può addirittura non esistere: può essere soltanto un’illusione; ma è assolutamente innegabile che in esso tutti soffriamo. Per cui la compassione verso gli altri, tutti gli altri, dagli insetti agli elefanti, da Einstein a Fiorino il mio cane amato che è morto, non è soltanto un’esigenza del cuore, ma un’ineluttabile legge della logica: ci troviamo tutti nello stesso inferno. Carlo Coccioli
***
Per poter sostenere uno stile di vita che esclude gli altri, o per potersi entusiasmare con questo ideale egoistico, si è sviluppata una globalizzazione dell’indifferenza. Quasi senza accorgercene, diventiamo incapaci di provare compassione dinanzi al grido di dolore degli altri, non piangiamo più davanti al dramma degli altri né ci interessa curarci di loro, come se tutto fosse una responsabilità a noi estranea che non ci compete. Papa Francesco
***
È solo con il vero amore e la compassione che possiamo cominciare a riparare ciò che è rotto nel mondo. Sono queste due cose benedette che possono cominciare a guarire i cuori spezzati. Steve Maraboli
***
La compassione si basa sull’empatia, che, a sua volta, richiede l’attenzione agli altri. Daniel Goleman
***
***
Se ciò che io dico risuona in te, è semplicemente perché siamo entrambi rami di uno stesso albero. William Butler Yeats
***
La compassione, insegna Freud, non è qualcosa di innato. La compassione è una “diga psichica” che deve essere costruita pian piano per permettere ad ogni essere umano di opporsi alla crudeltà. È solo grazie alla compassione che ci si può immedesimare negli altri – in coloro che soffrono, che sono fragili, che hanno bisogno del nostro aiuto – per poi agire di conseguenza. Ma se quando siamo piccoli nessuno ci insegna la compassione, come possiamo poi provarla e combattere le pulsioni di crudeltà che pure caratterizzano la natura umana? Michela Marzano
***
La compassione è la risposta spontanea dell’amore; la pietà l’involontario riflesso della paura. Paul C. Roud
***
Quanto è possibile capire il dolore, l’amore di un altro? Fino a che punto possiamo capire coloro che vivono tra dolori, frustrazioni e angosce più profonde delle nostre? Se capire significa mettersi al posto di colui che è diverso da noi, i ricchi e i dominatori del mondo hanno mai potuto capire milioni di miseri emarginati? Orhan Pamuk
***
Questa fu la mia scrupolosità: fui sempre consapevole nel camminare avanti e indietro, al punto ch’ero sempre colmo di compassione perfino per una goccia d’acqua, attento a non ferire alcuna delle minuscole creature annidate tra le fessure del terreno. Tale era la mia scrupolosità. Buddha
***
Non c’è nulla di più pesante della compassione. Nemmeno il nostro
proprio dolore è così pesante come un dolore che si prova con un altro,
verso un altro, al posto di un altro, moltiplicato dall’immaginazione,
prolungato in centinaia di echi.
Milan Kundera
***
In tutti i tempi gli uomini più profondi hanno avuto compassione degli animali, proprio perché essi soffrono della vita, ma non hanno la forza di rivolgere la punta del dolore contro se stessi e di comprendere metafisicamente la loro esistenza; il vedere il dolore senza senso suscita anzi ribellione nel più profondo dell’anima. Friedrich Nietzsche
***
Bisogna ascoltare nel silenzio, in modo da comprendere quelli che tacciono. Ernst Stankvoski
***
La compassione è quasi un’abnegazione che l’uomo fa di se stesso, quasi un sacrifizio che l’uomo fa del suo proprio egoismo. Giacomo Leopardi
***
Il progresso del senso morale non sarà compiuto fino a quando non allargheremo la nostra compassione ai popoli di tutte le razze, poi alle persone prive di intelligenza, agli storpi, agli individui che non hanno un ruolo ben definito nella società. E infine ai membri di tutte le specie. Charles Darwin
***
Milan Kundera
***
In tutti i tempi gli uomini più profondi hanno avuto compassione degli animali, proprio perché essi soffrono della vita, ma non hanno la forza di rivolgere la punta del dolore contro se stessi e di comprendere metafisicamente la loro esistenza; il vedere il dolore senza senso suscita anzi ribellione nel più profondo dell’anima. Friedrich Nietzsche
***
Bisogna ascoltare nel silenzio, in modo da comprendere quelli che tacciono. Ernst Stankvoski
***
La compassione è quasi un’abnegazione che l’uomo fa di se stesso, quasi un sacrifizio che l’uomo fa del suo proprio egoismo. Giacomo Leopardi
***
Il progresso del senso morale non sarà compiuto fino a quando non allargheremo la nostra compassione ai popoli di tutte le razze, poi alle persone prive di intelligenza, agli storpi, agli individui che non hanno un ruolo ben definito nella società. E infine ai membri di tutte le specie. Charles Darwin
***
N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio
Nessun commento:
Posta un commento