Saviano al 'New York Times': "La mafia è una minaccia peggiore del
terrorismo"
Lo
scrittore e la battaglia contro il crimine organizzato: "Ho cercato di
dimostrare che i capitali mafiosi stanno cambiando le democrazie dall'interno.
Spero i giornali americani inizino ad affrontare problema. E che si crei un
confronto anche qui"
NEW YORK - Stati
Uniti, colpiti al cuore dal terrorismo. Ma il pericolo non è solo quello. La
mafia può essere una minaccia peggiore, lo è. A dirlo in un'intervista alla
testata americana è Roberto Saviano. "Ho risposto a domande per il 'New
York Times' sul rischio mafie in Europa. Ho risposto cercando di dimostrare che
i capitali mafiosi stanno cambiando le democrazie dall'interno. Spero i
giornali americani inizino ad affrontare problema".
Il Nyt lo presenta in due righe: "Roberto Saviano è un giornalista e autore di 'Gomorra' e 'Zero Zero Zero'. Vive sotto protezione dal 2006, da quando ha ricevuto le prime minacce di morte dal crimine organizzato in Italia". Le organizzazioni mafiose si insinuano e riescono a modificare le democrazie attaccandole da dentro, cambiandone i contorni, subdole. I guadagni illeciti, i mercati illegali riescono a prevalere perché intaccano la concorrenza offrendo prezzi più convenienti. La mafia arriva a finanziare banche, gestisce l'edilizia così come il settore dei trasporti. Tentacoli. Qui, in Italia, come negli Stati Uniti dove il libero mercato ha per definizione elasticità e aperture dove è più facile insinuarsi.
Saviano spiega, punta a un effetto domino, se i paesi attuassero politiche di protezione congiunte sarebbero più al sicuro. Oltre il cliché, la mafia non è solo traffico di droga, armi, racket, estorsioni. Sotto la superfice più conosciuta, ce n'è una in giacca e cravatta, capace di trasformare l'illecito in legale. E nell'era digitale, tra conti online e cyberfinanza, è diventata ancora più difficile da rintracciare.
La nuova Gomorra
Oggi la mafia si nasconde meglio di prima, è integrata. Lo scrittore fa esempi. Nel 2009 Antonio Maria Costa, il direttore esecutivo del dipartimento anti droga e contro il crimine delle Nazioni unite (United Nations Office on Drugs and Crime), ha spiegato bene l'importanza che ha avuto il denaro del crimine organizzato durante la crisi del 2008. Erano i soldi del traffico di droga il solo capitale liquido e disponibile per evitare il fallimento che alcune banche avevano a disposizione. Tra il 2007 e 2009, tra banche statunitensi ed europee, circa tremila miliardi dollari erano andati in fumo, persi in investimennti senza uscita. Non c'era più liquidità. I soli soldi su cui il sistema bancario poteva mettere le mani per salvarsi era quello della mafia. Arrivava dal traffico di droga per lo più. Ma era una via di uscita, così il denaro sporco fu usato, integrato, e ripulito dal sistema stesso.
Inutile tagliare solo qualche tentacolo. I paesi europei non hanno protezioni adeguate. Secondo Saviano oggi non servono più i paradisi fiscali che un tempo erano pochi e conosciuti. Ora l'Europa è piena di falle. Londra è la città perfetta per il riciclaggio, la Germania ha politiche finanziarie che permettono segretezza e discrezione, più del Bahrain, delle Bermuda e di Panama. Inoltre la mafia sa aspettare, sa offrire i propri servizi, s'infila dove lo Stato è distratto. La formula vincente della mafia secondo lo scrittore è "estrema capacità di adattamento all'evoluzione economica combinata a un minimo interesse nei confronti dell'evoluzione culturale".
Il punto su cui Saviano spinge è uno. L'errore oggi è non considerare la lunghezza dei tentacoli. "Non esiste una mafia europea, o in Europa. La mafia è una corporazione multinazionale", va considerata nell'era della globalizzazione come un mutante in grado di muoversi, connettersi, mimetizzarsi. Difficile reprimerla ma, nello stesso tempo, denuncia Saviano, è inconcepibile che l'impatto del crimine organizzato sui mercati legali e sulla democrazia non sia la prima preoccupazione dei leader mondiali. Perché dovrebbe. Così come dovrebbero esserci leggi contro il riciclaggio e sulla legalizzazione delle droghe. Ma regole globali, in grado di essere catene potenti e senza falle.
La denuncia parte dagli Stati Uniti, ma per dire, la minaccia non viene solo dal terrorismo senza contare che terrorismo e mafia spesso si muovono in sinergia. Finanziamenti, armi, il male tesse una tela resistente. E l'altra faccia della rete è in grado di essere buia. Saviano ha parlato a New York, lo ha fatto come fa sempre anche qui, perché è la stessa cosa, la stessa voce per un'identica battaglia.
Il Nyt lo presenta in due righe: "Roberto Saviano è un giornalista e autore di 'Gomorra' e 'Zero Zero Zero'. Vive sotto protezione dal 2006, da quando ha ricevuto le prime minacce di morte dal crimine organizzato in Italia". Le organizzazioni mafiose si insinuano e riescono a modificare le democrazie attaccandole da dentro, cambiandone i contorni, subdole. I guadagni illeciti, i mercati illegali riescono a prevalere perché intaccano la concorrenza offrendo prezzi più convenienti. La mafia arriva a finanziare banche, gestisce l'edilizia così come il settore dei trasporti. Tentacoli. Qui, in Italia, come negli Stati Uniti dove il libero mercato ha per definizione elasticità e aperture dove è più facile insinuarsi.
Saviano spiega, punta a un effetto domino, se i paesi attuassero politiche di protezione congiunte sarebbero più al sicuro. Oltre il cliché, la mafia non è solo traffico di droga, armi, racket, estorsioni. Sotto la superfice più conosciuta, ce n'è una in giacca e cravatta, capace di trasformare l'illecito in legale. E nell'era digitale, tra conti online e cyberfinanza, è diventata ancora più difficile da rintracciare.
La nuova Gomorra
Oggi la mafia si nasconde meglio di prima, è integrata. Lo scrittore fa esempi. Nel 2009 Antonio Maria Costa, il direttore esecutivo del dipartimento anti droga e contro il crimine delle Nazioni unite (United Nations Office on Drugs and Crime), ha spiegato bene l'importanza che ha avuto il denaro del crimine organizzato durante la crisi del 2008. Erano i soldi del traffico di droga il solo capitale liquido e disponibile per evitare il fallimento che alcune banche avevano a disposizione. Tra il 2007 e 2009, tra banche statunitensi ed europee, circa tremila miliardi dollari erano andati in fumo, persi in investimennti senza uscita. Non c'era più liquidità. I soli soldi su cui il sistema bancario poteva mettere le mani per salvarsi era quello della mafia. Arrivava dal traffico di droga per lo più. Ma era una via di uscita, così il denaro sporco fu usato, integrato, e ripulito dal sistema stesso.
Inutile tagliare solo qualche tentacolo. I paesi europei non hanno protezioni adeguate. Secondo Saviano oggi non servono più i paradisi fiscali che un tempo erano pochi e conosciuti. Ora l'Europa è piena di falle. Londra è la città perfetta per il riciclaggio, la Germania ha politiche finanziarie che permettono segretezza e discrezione, più del Bahrain, delle Bermuda e di Panama. Inoltre la mafia sa aspettare, sa offrire i propri servizi, s'infila dove lo Stato è distratto. La formula vincente della mafia secondo lo scrittore è "estrema capacità di adattamento all'evoluzione economica combinata a un minimo interesse nei confronti dell'evoluzione culturale".
Il punto su cui Saviano spinge è uno. L'errore oggi è non considerare la lunghezza dei tentacoli. "Non esiste una mafia europea, o in Europa. La mafia è una corporazione multinazionale", va considerata nell'era della globalizzazione come un mutante in grado di muoversi, connettersi, mimetizzarsi. Difficile reprimerla ma, nello stesso tempo, denuncia Saviano, è inconcepibile che l'impatto del crimine organizzato sui mercati legali e sulla democrazia non sia la prima preoccupazione dei leader mondiali. Perché dovrebbe. Così come dovrebbero esserci leggi contro il riciclaggio e sulla legalizzazione delle droghe. Ma regole globali, in grado di essere catene potenti e senza falle.
La denuncia parte dagli Stati Uniti, ma per dire, la minaccia non viene solo dal terrorismo senza contare che terrorismo e mafia spesso si muovono in sinergia. Finanziamenti, armi, il male tesse una tela resistente. E l'altra faccia della rete è in grado di essere buia. Saviano ha parlato a New York, lo ha fatto come fa sempre anche qui, perché è la stessa cosa, la stessa voce per un'identica battaglia.
Nessun commento:
Posta un commento