L'operazione coinvolge
51 indagati: tra loro, anche l'ex deputato Rocchetta ora in custodia cautelare
Blitz dei carabinieri del Ros, in diverse regioni italiane, contro "un gruppo riconducibile a diverse
sigle di ideologia secessionista, che aveva progettato varie iniziative,
anche violente, finalizzate a sollecitare l'indipendenza del Veneto e di altre
parti del territorio nazionale dallo Stato italiano".
Ventiquattro le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del
tribunale di Brescia per associazione con finalità
di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico e fabbricazione e detenzione
di armi da guerra. Tra le iniziative in cantiere, la costruzione di un carro
armato, ormai quasi ultimato, "da utilizzare per compiere un'azione
eclatante a Venezia in piazza San Marco".
Tra gli arrestati, anche il leader dei
Forconi, Lucio Chiavegato, l'ex
parlamentare della Lega, Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta e tra i
promotori del referendum per la secessione del Veneto, e due degli ex
"Serenissimi", protagonisti del bliz del "Tanko" a San
Marco del '97, Luigi Faccia e Flavio Contin. Secondo gli inquirenti, che
escludono "con certezza" l'esistenza di "elementi di
collegamento con la Lega Nord", i secessionisti avevano costituito una
"Alleanza" eversiva, comprendente vari movimenti: da "alcune
recenti conversazioni" si desume che i responsabili ritenessero
"imminente un'iniziativa eclatante", da "collocarsi in prossimità
delle europee". Accertate riunioni segrete in case, aziende e ristoranti
di proprietà degli arrestati e una fitta attività di reperimento di
finanziamenti, oltre che l'utilizzo di cellulari "dedicati".
E documentati contatti con la criminalità
albanese per reperire armi. Nel programma - scrive il Gip del Tribunale di Brescia nell'ordinanza di
custodia - si afferma "la necessità di uso della violenza, al fine di
provocare e guidare in armi una rivolta popolare, per giungere alla
proclamazione della Repubblica veneta". "Solo noi altri possiamo
cambiare la storia..", diceva al telefono uno degli indagati; "E'
arrivato il momento di combattere", assicurava un altro. "Parte essenziale
del progetto - conclude il Gip - sono pulsioni xenofobe e antimeridionali, e
diffusissima e' la rancorosa rabbia per l'imposizione fiscale o per le difficoltà
economiche, imputate alla classe politica 'marcia'"
Ad attaccare la procura e a parlare di "arresti bluff" è Umberto
Bossi, fondatore della Lega Nord, che dice: "Vogliono fermare gli
indipendentisti, ma falliranno". Intanto il premier Renzi si limita
ad un commento secco: "Ho fiducia nella magistratura"
SALVINI - Duro il commento del segretario della
Lega Nord, Matteo Salvini: "Aiutano i clandestini, cancellando il
reato di clandestinità, liberano migliaia di delinquenti con lo svuota-carceri,
e arrestano chi vuole l'Indipendenza. Siamo alla follia. Se lo Stato pensa di
fare paura a qualcuno, sbaglia", scrive su Facebook.
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