lunedì 17 novembre 2014

Riflessioni di Ennio Flaiano ...... proposte da Roberto Saviano

"Preferire sempre di no. Non rispondere a inchieste, rifiutare interviste, non firmare manifesti, perché tutto viene utilizzato contro di te, in una società che è chiaramente contro la libertà dell'individuo e favorisce il malgoverno, la malavita, la mafia, la camorra, la partitocrazia, che ostacola la ricerca scientifica, la cultura, una sana vita universitaria, dominata dalla Burocrazia, dalla polizia, dalla ricerca della menzogna, dalla tribù, dagli stregoni della tribù, dagli arruffoni, dai meridionali scalatori, dai settentrionali discesisti, dai centrali centripeti, dalla Chiesa, dai servi, dai miserabili, dagli avidi di potere a qualsiasi livello, dai convertiti, dagli invertiti, dai reduci, dai mutilati, dagli elettrici, dagli studenti bocciati, dai pornografi, poligrafi, truffatori, mistificatori, autori ed editori. Rifiutarsi, ma senza specificare la ragione del tuo rifiuto, perché anche questa verrebbe distorta, annessa, utilizzata. Rispondere: no.
Non cedere alle lusinghe della televisione.
Non far crescere i capelli, perché questo segno estremo ti classifica e la tua azione può essere neutralizzata in base a questo segno.
Non cantare, perché le tue canzoni piacciono e vengono annesse.
Non preferire l'amore alla guerra, perché anche l'amore è un invito alla lotta.
Non preferire niente.
Non adunarti con quelli che la pensano come te, migliaia di no isolati sono più efficaci di milioni di no in gruppo. Ogni gruppo può essere colpito, annesso, utilizzato, strumentalizzato.
Alle urne metti la tua scheda bianca sulla quale avrai scritto: No. Sarà il modo segreto di contarci.
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì. I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo".

Ennio Flaiano

1 commento:

  1. Flaiano dissacrava certamente la società prettamente romana in cui viveva nel suo periodo più fecondo e dove il suo pensiero (come le belle righe pubblicate dall'articolo) interpretava forse più il "forestiero" che osservava l'abitante della capitale assuefatto ad ogni scaltrezza. Probabilmente dire sempre no implicava per lui anche un certo individualimo di base da opporre all'assuefazione del gruppo che finisce per essere sempre preda di professionisti della manipolazione. L'individuo è più forte del gruppo dal punto di vista del pensiero perchè non deve mediare, il problema poi è far quadrare il pensiero di tutti gli individui per risultare d'utilità a tutta la società.

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