Migliaia di
curdi sono scesi in piazza a Diyarbakir, una delle città più importanti del
Kurdistan turco, e in altre città della Turchia, per festeggiare la presa della
città siriana di Kobane da parte delle milizie curde impegnate contro i
jihadisti del gruppo Stato islamico.
Molti curdi
turchi del gruppo armato indipendentista Pkk hanno partecipato alla battaglia
di Kobane accanto alle milizie curde siriane e ai peshmerga venuti dall’Iraq.
Il 27
gennaio le milizie curde hanno riconquistato le ultime postazioni in mano ai
jihadisti della città, diventata il simbolo della resistenza contro lo Stato
islamico.
Speriamo che questa
vittoria sia la prima di una lunghissima serie che porti alla distruzione dello
Stato dell’anti Dio e del terrore creato dai governi occidentali e contro il
quale hanno vinto senza soldi ne armi ne addestramento se non quello della disperazione
e della lotta per la sopravvivenza uomini e donne curde. A questi uomini e a
queste donne va tutta la riconoscenza di chi crede nei valori profondi della
fratellanza, della libertà e dell’uguaglianza dei Popoli del Mondo.
Globalizziamo la PACE e non le ARMI.
Ugo Arioti
Kobane. I curdi hanno sconfitto i sanguinari tagliagole dello stato islamico. La città è finalmente libera. A questo ragazzino, e a tutti i curdi: la vita vi sorrida. Sarà la mia copertina, per un mese. Nei miei pensieri, sempre.
David Sassoli
Le donne a Kobane
non vanno dal parrucchiere
hanno polvere di luna
sui capelli legati.
Le donne di Kobane
hanno spalle più grandi
e caricatori sempre pronti
quando la notte si fa buia.
Amano i loro figli
ma danno anche la vita
per liberarsi dagli assassini
del branco dei bastardi.
Le donne di Kobane
non se le fila più nessuno
hanno spento le telecamere
il sangue non è petrolio.
Ma sotto un vento caldo
con il viso riparato
un filo di trucco
e un mortaio per compagno
si muore a Kobane
ed è una musica senza note.
Giuseppe Diodati
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