L’esatto momento in cui l’anima lascia il corpo sembra essere stato catturato dallo scienziato russo Konstantin Korotkov, direttore del Research Institute of Physical Culture di San Pietroburgo, che avrebbe fotografato una persona con un dispositivo bioelettrografico nel momento esatto in cui è deceduta.
Korotkov ha scattato la foto con la tecnica Kirlian: il metodo, adottato dal Ministero della Salute
russo ed utilizzato da oltre 300 medici in tutto il mondo come forma di
monitoraggio per malattie come il cancro, è stato perfezionato da
Korotkov con tecnica GDV (Gas Discharge Visualization)
che ha poi applicato su una persona in punto di morte. L’alone azzurro
nell’immagine a sinistra rappresenta il momento in cui, secondo lo
scienziato, l’anima sta abbandonando il corpo che, una volta spirato il
soggetto, diviene rosso.
Secondo Korotkov, l’ombelico e la testa
sono le parti che per prime perdono la loro forza (cioè l’anima) mentre
l’inguine ed il cuore sono le aree che vengono abbandonate per ultime.
Lo scienziato ha affermato che le
immagini da lui ottenute dimostrerebbero che l’anima ritorna più volte
nel corpo, specie in caso di morte violenta o improvvisa, come se
manifestasse uno stato confusionale e ritornasse nel corpo nei giorni
seguenti alla morte: lo scienziato ascrive il fenomeno ad energia non
utilizzata che è contenuta nell’anima. Per Korotkov più la morte è
improvvisa e non naturale, più l’anima, rappresentata dalle onde
elettromagnetiche fosforescenti, resta a lungo vicino al corpo, quasi
stentasse ad accettare l’improvvisa separazione.
Per Korotkov, la tecnica potrebbe essere
utilizzata per monitorare tutti i tipi di squilibri biofisici, per le
diagnosi in tempo reale ed anche per svelare se una persona possiede
poteri psichici o meno.
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