lunedì 4 gennaio 2016

Isis, curdi e peshmerga, sciiti e sunniti: il glossario del Medio Oriente


Isis, curdi e peshmerga, sciiti e sunniti: il glossario del Medio Oriente

Quali sono le definizioni delle parole e delle sigle che meglio spiegano i conflitti religiosi, militari e politici in corso nella regione mediorientale

 

Sentiamo parlare del Mondo Islamico in tutti i telegiornali per sigle e per idiomi, ma ci sono ragioni storiche e politiche che hanno, oltre agli interessi a controllare il petrolio, complicato e radicalizzato lo scontro interno alle componenti della galassia “islamista” post seconda guerra mondiale. Per aiutarci e aiutarvi nella comprensione di questo sistema abbiamo scelto questo sintetico quadro fatto dalla redazione del corriere della Sera. (Ugo Arioti e Daniela La Brocca)  

 

ALAUITI

O Alawiti, termine coniato dall’amministrazione francese per indicare la setta musulmana sciita dei Nusairī e la regione da essi abitata, fra Tripoli e Laodicea, sopra le falde occidentali del gebel Ansāriyya. Staccata dal Libano nel 1920 ed eretta in amministrazione autonoma con la denominazione di Territorio degli Alauiti, poi di Stato alawita, nel 1922 la regione entrò a far parte della Federazione siriana, dalla quale uscì nel 1924 ricostituendosi come Territorio autonomo degli Alauiti, poi divenuto (1930) Governatorato autonomo di Laodicea. Prefettura della repubblica siriana dal 1935, di nuovo territorio autonomo nel 1939, con la definitiva cessazione del mandato francese (1945) è stata reincorporata nella Siria. Il presidente siriano Bashar al-Assad è alauita. (Fonte: Treccani).

 

CALIFFATO

È stato proclamato il 29 giugno del 2014 da Abu Bakr al-Baghdadi, leader dell’Isis che si auto definisce Califfo. Viene usato impropriamente come sinonimo di Isis (vedi sotto alla voce Isis). In passato il califfato è stato una forma di governo adottato dal primissimo Islam, il giorno stesso della morte di Maometto e intende rappresentare l’unità politica dei musulmani, ovvero la Umma.Nel corso di questi secoli, oltre i primi quattro califfi “ortodossi” (definiti, secondo una traduzione impropria, “ben guidati”) e quelli omayyadi di Siria e abbasidi di Baghdad e Samarra, altri due califfati si sono affermati: quello sciita-ismailita fatimide fra il 909 d.C e il 1171, e poi quello omayyade andaluso, attivo tra il 929 e il 1031.

 

CURDI

Popolazione iranica la cui regione storica, il Kurdistan, è attualmente suddivisa fra Turchia,Iran, Iraq, Siria e Repubblica di Armenia. La consistenza numerica dei curdi, di difficile valutazione per la mancanza di dati ufficiali sufficientemente attendibili, si aggira sui 20-30 milioni di persone, distribuite soprattutto fra la Turchia sud-orientale, il Nord-Ovest dell’Iran e il Nord-Est dell’Iraq, mentre assai minore è la presenza curda nella fascia più settentrionale della Siria e nella regione transcaucasica (specialmente in Armenia). I curdi erano suddivisi in numerose tribù patriarcali, dotate di un’organizzazione di tipo semifeudale. Elementi di tale assetto tradizionale sono tuttora presenti. La religione predominante è musulmana di rito sunnita. La lingua è indoeuropea della famiglia iranica, con tre grandi gruppi dialettali: l’orientale, il settentrionale e l’occidentale; il lessico è caratterizzato da numerosi prestiti dal persiano moderno e dall’arabo, questi ultimi quasi sempre per il tramite del persiano o del turco. (Fonte: Treccani)

 

ISIS

L’Isis è lo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria,spesso abbreviato in Is, ed è un gruppo terroristico di natura jihadista guidato da Abu Bakr Al Baghdadi. Il 13 ottobre del 2006 venne annunciata la fondazione del Dawlat al Iraq al-Islamiyah (Stato islamico dell’Iraq, Isi). Il 9 aprile 2013, dopo essersi espanso in Siria, il gruppo adottò il nome di Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, conosciuto anche come Stato Islamico dell’Iraq e di al-Sham.Il nome viene abbreviato in Isis o Isil. La s finale nell’acronimo Isis deriva dalla parola araba Sham (or Shaam), che nel contesto di una jihad globale si riferisce al Levante o alla Grande Siria. Il 14 maggio del 2014 il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato la sua decisione di usare Islamic State of Iraq and the Levant (Isil) come nome principale del gruppo ma a seconda dei paesi e della traduzione vengono usati acronimi diversi (EI, IS, ecc). L’equivalente arabo, Al dawla al islamiya fi al Iraq wal Sham, può essere abbreviato in Daesh. Isis segue un’interpretazione estremamente anti-occidentale dell’Islam, promuove la violenza religiosa e considera coloro che non concordano con la sua interpretazione come infedeli e apostati. Allo stesso tempo mira a fondare uno stato islamista orientato al salafismo (vedi sotto) in Iraq, Siria e altre parti del levante.

 

JIHAD

Questa parola araba significa esercitare il massimo sforzo. Si riferisce a una delle istituzioni fondamentali dell’Islam e compare in 23 versi del Corano, il testo sacro per i musulmani. Anche se si discute molto sulla sua vera interpretazione, negli ultimi decenni, le scuole coraniche concordano sul fatto che il concetto di Jihad implichi una battaglia contro i persecutori e gli oppressori. Si distingue dunque tra una concezione difensiva, come era tradizionalmente intesa, e una invece offensiva del concetto, propria degli ambienti radicali.

 

PESHMERGA

In lingua curda indica un combattente guerrigliero che intende battersi fino alla morte. Il nome è stato ugualmente usato per una parte dei combattenti autonomisti e indipendentisti curdi in Iraq, appartenenti al Partito Democratico del Kurdistan. In particolare, Peshmerga è il nome ufficiale delle forze armate del Governo Regionale del Kurdistan nella regione semiautonoma (a tutto agosto 2014) del Kurdistan iracheno. Queste forze si sono in passato scontrate con i militanti dell’Unione Patriottica del Kurdistan (ed anche al Partito dei lavoratori del Kurdistan turco, presente nella parte nord dell’Iraq) e con i guerriglieri islamisti di Ansar al Islam; sempre nell’agosto 2014, alcuni battaglioni della milizia peshmerga sono stati integrati nella Guardia Nazionale Irachena, e sono parte della nuova 2a divisione irachena, di base a Mossul. La storia di questi combattenti è però molto più antica: i peshmerga sono stati attivi nei vari sconvolgimenti della storia dell’Iraq dalla sua indipendenza, nella guerra Iran-Iraq, nella prima e nella seconda guerra del golfo. Durante le guerre del Golfo hanno cooperato con le forze speciali dell’Alleanza contro Saddam Hussein, salvando vari piloti e incursori sul loro territorio, e tenendo occupato l’intero V corpo iracheno nel 2003 a nord, impedendogli di schierarsi contro le forze alleate a sud. Hanno avuto e hanno proprie forze speciali, al 2014 in parte amalgamate con l’esercito iracheno. Il termine peshmerga indica anche i combattenti pathani(pashtun) lungo la frontiera dell’Afghanistan.

 

SALAFISMO

È una scuola di pensiero sunnita che prende il nome dal termine arabo salaf al-salihin (“i pii antenati”) che identifica le prime tre generazioni di musulmani (VII-VIII secolo) considerati - dai salafiti - dei modelli esemplari di virtù religiosa. I primi segnali evidenti, e ufficiali, del mutamento ideologico e strategico del Salafismo, da movimento “riformista” e tollerante a movimento “fondamentalista”, si possono forse riscontrare in Tunisia, verso gli anni trenta del XX secolo. In Egitto, la trasformazione del Salafismo avvenne nello stesso periodo, con l’avvento della cosiddetta “Neo-Salafiyya”. 

 

SCIITI E SUNNITI

Come ha spiegato Roberto Tottoli sul Corriere della Sera, la divisione tra sunniti e sciiti risale alla morte del profeta Maometto nel 632 d.C. Per il «partito di Alì», in arabo shi’at ‘Ali , da cui deriva il nome «sciiti», il legittimo successore di Maometto doveva essere ‘Ali, suo genero. E dopo di lui dovevano regnare i suoi discendenti con il titolo di imam. Ma la questione della successione non fu solo politica: per gli sciiti gli imam erano e sono una guida anche religiosa. Per i sunniti, invece, i primi sovrani, chiamati «califfi», furono scelti tra i compagni di Maometto, senza alcun ruolo religioso ma solo con il dovere di garantire l’ideale unità della comunità. Nel corso dei secoli il sunnismo è stato la via seguita dalla stragrande maggioranza dei musulmani, mentre lo sciismo si è a sua volta frantumato in svariate sette circoscritte ad alcune regioni.

 

SHARIA

Legge sacra dell’islam, qual è dedotta dai quattro ‘fondamenti del diritto’: il Corano, la sunna o consuetudine del Profeta, il consenso della comunità musulmana, e il qiyās o deduzione analogica. Si distinguono nella s. le norme riguardanti il culto e gli obblighi rituali da quelle di natura giuridica e politica. Le varie prescrizioni del diritto musulmano sono suddivise dai Sunniti in ‛ibādāt, le pratiche del culto, e mu‛amalāt, il modo d’agire verso gli altri. In alcuni Stati islamici la s. può essere considerata legge civile e penale. (Fonte Treccani).

 

YAZIDI

Popolo di origine curda, costituito da circa 300 mila persone. Il gruppo principale, costituito da 150 mila yazidi, vive in due aree dell’Iraq: i monti del Gebel Singiar (al confine con la Siria) e i distretti di Badinan (o Shaykhan) e Dohuk (nord-ovest del Paese). Il nord-ovest dell’Iraq è l’area originaria del popolo yazidi, insieme all’Anatolia sud-orientale (province di Diyarbakir e Mardin). Sbagliato è trattare gli yazidi come gruppo entico. La parola va riferita infatti a una specifica religione, combinazione sincretistica di zoroastrismo, manicheismo, ebraismo e cristianesimo nestoriano sui quali sono stati successivamente aggiunti elementi islamici sciiti e sufi. Sono stati perseguitati da Isis, oltre 5 mila donne yazide sono state rapite e ridotte in schiavitù dai jihadisti dopo la caduta di Sinjar.

 

 

 

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