Da quale parte è la città dei Pazzi???
Atto unico di
Ugo Arioti (2003)
Vorrei darti
un suggerimento per evitare che i tuoi occhi trasmettano alla tua mente il
“pathos” della scena; forse dietro non c’è quello che tu pensi ora, con la tua
semplicità di fumetto sopravvissuto. La luce ti inganna, fratello! Mette in
risalto le ombre, le enfatizza, ti tira brutti scherzi, rendendosi complice
della tua coscienza sudicia.
Amico,
distruggi lo spessore che ti impedisce di giungere alla verità, l’ostacolo più
difficile nasconde l’insidia e la ipocrisia organizzata per mangiarti il fegato,
scegli la trasparenza e non avere paura delle ombre.
Prova in ogni
modo, costruirai la tua immagine. Trasmettila agli altri, ma sappi che tutto
questo per te adesso è nebbia.
Sognare, e
sognare ancora, fino al punto di pensare di avere certe situazioni e ti sembra
quasi reale la maniera con la quale si svolgono i fatti, vedi cose mai
viste…eppure le vedi. É un intreccio di creazioni ondeggianti, quasi fumanti e
sfumate; non riesci a percepire quello che effettivamente il sogno emana con i
suoi colori e le sue immagini folgoranti che cambiano, tu lo sai, secondo
quello che hai provato o che provi in quell’istante e che ti viene quasi
tramandato.
Non sai dove
puoi arrivare e quando ti svegli, anche se riesci a spiegarti in parte le
sensazioni provate, hai quasi dimenticato del tutto il sogno, ti resta soltanto
l’illusione.
Ecco di
fronte a te la realtà.
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Io sarò per
te nebbia e ti avvolgerò per non farti vedere il tempo che, complice degli
specchi, ti ha fatto invecchiare….
Ci sei.
Ci vivi.
E intorno a
te.
Personaggi di
giorno e personaggi notturni, anime, desideri, astrazioni, sogni, tutto si
muove intorno a te … la follia del sogno che rinnova la speranza di essere
sempre capaci di superare il giorno e trovare ancora un’altra città dei pazzi.
Siediti e ascolta.
Ugo Arioti (Teatro sociale)
"Ho costruito un tempio per il tuo oblio" questa è l'insostenibile leggerezza dell'essere!
RispondiEliminala follia del sogno che rinnova la speranza di essere sempre capaci di superare il giorno e trovare ancora un’altra città dei pazzi fino a Samarcanda ... corri cavallo corri.....
RispondiEliminala storia della letteratura, della filosofia e del teatro è costellata di città dei pazzi...ma forse i pazzi siamo noi?
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