Cultura e Progresso sociale e civile sono un tutt'uno. Non si cresce se non si ha la capacità di studiare, capire e sviluppare soluzioni e idee. Il binomio CULTURA-PROGRESSO CIVILE è inscindibile e non si può delegare agli speculatiri della formazione ( la scuola privata è dimostrato che può essere un utile affiancamento, ma mai sarà la spina dorsale della Cultura e della sua diffusione libera e senza discriminazioni). In Italia le spese per la "CULTURA" è diventata solo un vitalizio per Enti politicizzati o Clientele finanziarie e religiose. Questo ci ha portato da una scuola che , pur nella sua formazione Gentiliana e Crociana che apparteneva ad un sistema filosofico e scientifico che funzionava e ha funzionato fino agli anni '70, a una scuola ridotta a piccoli clan soggetti all'apparato politico amministrativo e senza alcuna libertà di insegnamento, di più con strutture fatiscienti e pericolose anche per l'esercizio dell'insegnamento( questo per poter giustificare la pioggia di soldi che cade sugli Enti religiosi e politici che gesticono le scole speculative private. Piena Decadenza culturale in Italia, in un Paese che si sta scomponendo e disgregando sotto i colpi delle Banche e della "Finanza creativa". Vent'anni di Berlusconismo destrorso hanno gravemente inficiato l'Istituto che regge e ha retto lo sviluppo italiano, quello della ricostruzione post bellica. Oggi i nostri figli non hanno una scuola che da la possibilità di pensare ad un futuro certo.
Pasolini, analista della degradazione antropologica
e dell’apocalisse ventura, già agli inizi degli anni ’70 descriveva l’Italia
post ’68 che L'Italia usciva da tutte le sue trasformazioni ideologiche e culturali, senza però un vero
cambiamento. Pasolini descrive, nei suoi scritti, un Italia che
si sta omologando ad un pericoloso spirito conformista che è anticipazione dell’onda
di piena che connettendosi con la speculazione finanziaria e con la complicità
di grandi pezzi di Stato ( patto Stato-Mafia) sta scardinando la giovane
Costituzione Italiana, messa a dura prova da una forte ondata di violenza
rivoluzionaria che non era riuscita a metterla in crisi. Anzi la Controcultura che quella stagione generò era una vera e propria CULTURA FORTE, tanto forte da creare anticorpi che hanno resistito per vent'anni di destra personalistica di stampo sfascista. Oggi nel Paese c'è un forte movimento in difesa della COSTITUZIONE ITALIANA e questo è una risorsa non indifferente. Nell'Italia di oggi, dove la dittatura mediatico-finanziaria ha creato una CULTURA DEBOLE e un PARTITO UNICO ( la CASTA), Cultura e Progresso Civile non camminano più insieme e questo non ci può far pensare e sperare ad un avvenire migliore e vissuto nella Pace e nella Democrazia per i nostri figli.
Ugo Arioti
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