giovedì 20 febbraio 2014

Il nuovo vecchio premier del Partito delle Banche e della Finanza





La diretta streaming Grillo - Renzi catalizza il dialogo sul niente che viene in maniera ossessiva ripetuto in tutti i TG e talk show televisivi sulla politica, quella con la “p” minuscola. Si formano i due settori del campo, ma alla fine nessuno cerca di spiegare le verità che sono emerse da questa sceneggiata i cui contendenti sapevano già come sarebbe cominciata e come sarebbe finita. Ma c’e un altro attore che, pur non andando in streaming, ha recuperato il suo colorito e il vecchio smalto: Berlusconi.
Tre attori, nessuno dei quali legittimato dalle leggi e dalla Costituzione della martoriata Repubblica Italiana, hanno mandato in onda la sceneggiata del potere che cerca di darsi un volto accettabile e telegenico. Ma era tutto già stabilito. Berlusconi appoggerà Renzi per far fuori i suoi “inutili idioti ex alleati” e ricondurre il gioco alle sue regole, quelle del Capitale e della logica imperante la Dittatura mediatica. Renzi voleva far vedere a quelli che dentro il suo partito ancora hanno una radice ideologica e democratica che non si sottrae al confronto, ma allo stesso tempo, gli serviva il teatrino con Beppe per lanciare a quei Poteri Forti ( le Banche e la Finanza, i veri padroni) il recepimento della direttiva, messa a memoria, che non ha nessun interesse a chiedere un appoggio al movimento 5 stelle. A Grillo? Al Movimento 5 stelle? Il referendum in rete gli da la possibilità di riaffermare la ragion di Stato del movimento. In poche parole smaschera Renzi, che prima di posare il suo sedere su una sedia così alta gridava contro i Poteri forti e ora invece è proprio lui “l’UTILE IDIOTA” di questi Poteri Forti. Ma, la gente che voleva che Grillo andasse a parlare con Renzi, certamente, aveva anche un'altra opzione e cioè quella di vedere un attivismo e una mano tesa verso un cambiamento.
Ma quale cambiamento è possibile e sarà possibile con Renzi? Dubito, fortissimamente dubito!
Ugo Arioti

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