IL FUTURO è sulle spalle dei giovani
Una
volta si diceva”largo ai giovani sono il futuro della Nazione”. Oggi, in un Europa
sempre più “vecchia”, con un debito pubblico che rasenta i 12 mila miliardi di
Euro la parola d’ordine del Sistema capitalistico-finanziario globale è fate
pagare ai giovani il debito pubblico. In Italia una famiglia oltre alle tasse
che già paga dovrebbe aggiungere una rata di 550 euro al mese al tasso del 5%
per cent’anni! E la Politica? In un sistema finto democratico, in realtà
pilotato da una dittatura finanziaria, come si può far politica. Non ci sono
spazi di manovra così compressi dal debito pubblico costruito ad arte dai
Poteri forti per gestire il potere. Allora mi viene in mente quello che è
successo in Islanda e che i nostri telegiornali, foraggiati dai Poteri Forti,
si guardano bene dal raccontare. Stavo leggendo una rivista (GEO 05/2013),
lasciata in un tavolino d’attesa e ricordavo di aver già scritto su questo blog
qualcosa che riguarda la CRISI che l’Islanda ha affrontato per primo e dalla
quale è uscito grazie alla capacità di reinventarsi uno scenario giusto
mettendo al bando quelle che erano state le cause, prima del gonfiamento
artificiale dell’economia islandese e poi della sua caduta verticale: LE
BANCHE.
“
L’Islanda, la prima Nazione europea precipitata nella crisi finanziaria, è
anche la prima a riprendersi grazie alla nuova generazione che si è rimboccata
le maniche, ha ribaltato il Paese e cacciato l’elitè (in Italia leggi CASTA)
dalle Istituzioni. L’ex Presidente del Consiglio è stato portato in tribunale,
I DEBITI CANCELLATI ….”
Guarda
caso con la crisi un indice che stava, anche in quel Paese nordico, andando giù
ha cominciato la sua risalita, INCREMENTO DELLE NASCITE, li chiamano Kreppa
babies( bambini della crisi).
Cioè
il fallimento del sistema capitalistico e la sua riduzione alla radice
funzionale delle necessità dell’uomo porta al bene collettivo e ad una NUOVA NATURALITA’
della vita. Si è passati da un terziario inutile e dannoso ad un artigianato
delle idee che ha fatto riscoprire il valore di antiche pratiche e mestieri
utili all’uomo e non alla PRODUZIONE fine a se stessa e che ormai è sempre più
in crisi perché scavalcata dalla SPECULAZIONE FINANZIARIA che uccide, solo per
far denaro, più di centomila aziende all’anno nel vecchio continente. Ma
scusate centomila aziende, mettiamo, per summa di ottimismo, con una
cinquantina di addetti e un centinaio di altri operatori dell’indotto non sono
15 milioni di persone che debbono ricorrere al sostegno, quando c’è, dello
Stato o sono sul lastrico? Ma questo può interessare a chi deve ACCUMULARE
CAPITALI ( I banchieri ebreo-tedeschi e le Nazioni forti come la Cina o l’India)?
C’è
un'altra cosa che dobbiamo valutare, è l’invecchiamento della popolazione che
genera una (finta) pace sociale continua perché le società che invecchiano sono
meno propense a mutamenti rivoluzionari, l’Europa è composta da 23 delle 25
nazioni più “vecchie” del Mondo. Capite bene che quello che ci sforziamo di
dire sul fatto che abbiamo bisogno di giovani anche, forse soprattutto, di
quelli che vengono da Nazioni povere, ACCOGLIERE E FORMARE GLI IMMIGRATI
piuttosto che cercare di ricacciarli indietro, è una delle ricette possibili
per un rinnovamento della popolazione e perché l’Italia possa avere un futuro multirazziale.
Insomma
dobbiamo rifare un Paese di giovani e non di vecchi se vogliamo continuare ad
esistere, vi sembra poco?
Continueremo
ad analizzare nei Paesi del vecchio continente i movimenti giovanili che in
spagna gridano di non volere pagare il debito che hanno messo sulle loro spalle
mentre in Islanda hanno CANCELLATO, trasformando la Bankastaeti di Reykjavik (
la vecchia strada delle banche, ormai sparite) nella via delle boutique e delle
librerie!
Nessun commento:
Posta un commento