domenica 23 febbraio 2014

IL FUTURO è sulle spalle dei giovani di Ugo Arioti



IL FUTURO è sulle spalle dei giovani

Una volta si diceva”largo ai giovani sono il futuro della Nazione”. Oggi, in un Europa sempre più “vecchia”, con un debito pubblico che rasenta i 12 mila miliardi di Euro la parola d’ordine del Sistema capitalistico-finanziario globale è fate pagare ai giovani il debito pubblico. In Italia una famiglia oltre alle tasse che già paga dovrebbe aggiungere una rata di 550 euro al mese al tasso del 5% per cent’anni! E la Politica? In un sistema finto democratico, in realtà pilotato da una dittatura finanziaria, come si può far politica. Non ci sono spazi di manovra così compressi dal debito pubblico costruito ad arte dai Poteri forti per gestire il potere. Allora mi viene in mente quello che è successo in Islanda e che i nostri telegiornali, foraggiati dai Poteri Forti, si guardano bene dal raccontare. Stavo leggendo una rivista (GEO 05/2013), lasciata in un tavolino d’attesa e ricordavo di aver già scritto su questo blog qualcosa che riguarda la CRISI che l’Islanda ha affrontato per primo e dalla quale è uscito grazie alla capacità di reinventarsi uno scenario giusto mettendo al bando quelle che erano state le cause, prima del gonfiamento artificiale dell’economia islandese e poi della sua caduta verticale: LE BANCHE.
“ L’Islanda, la prima Nazione europea precipitata nella crisi finanziaria, è anche la prima a riprendersi grazie alla nuova generazione che si è rimboccata le maniche, ha ribaltato il Paese e cacciato l’elitè (in Italia leggi CASTA) dalle Istituzioni. L’ex Presidente del Consiglio è stato portato in tribunale, I DEBITI CANCELLATI ….
Guarda caso con la crisi un indice che stava, anche in quel Paese nordico, andando giù ha cominciato la sua risalita, INCREMENTO DELLE NASCITE, li chiamano Kreppa babies( bambini della crisi).
Cioè il fallimento del sistema capitalistico e la sua riduzione alla radice funzionale delle necessità dell’uomo porta al bene collettivo e ad una NUOVA NATURALITA’ della vita. Si è passati da un terziario inutile e dannoso ad un artigianato delle idee che ha fatto riscoprire il valore di antiche pratiche e mestieri utili all’uomo e non alla PRODUZIONE fine a se stessa e che ormai è sempre più in crisi perché scavalcata dalla SPECULAZIONE FINANZIARIA che uccide, solo per far denaro, più di centomila aziende all’anno nel vecchio continente. Ma scusate centomila aziende, mettiamo, per summa di ottimismo, con una cinquantina di addetti e un centinaio di altri operatori dell’indotto non sono 15 milioni di persone che debbono ricorrere al sostegno, quando c’è, dello Stato o sono sul lastrico? Ma questo può interessare a chi deve ACCUMULARE CAPITALI ( I banchieri ebreo-tedeschi e le Nazioni forti come la Cina o l’India)?
C’è un'altra cosa che dobbiamo valutare, è l’invecchiamento della popolazione che genera una (finta) pace sociale continua perché le società che invecchiano sono meno propense a mutamenti rivoluzionari, l’Europa è composta da 23 delle 25 nazioni più “vecchie” del Mondo. Capite bene che quello che ci sforziamo di dire sul fatto che abbiamo bisogno di giovani anche, forse soprattutto, di quelli che vengono da Nazioni povere, ACCOGLIERE E FORMARE GLI IMMIGRATI piuttosto che cercare di ricacciarli indietro, è una delle ricette possibili per un rinnovamento della popolazione e perché l’Italia possa avere un futuro multirazziale.
Insomma dobbiamo rifare un Paese di giovani e non di vecchi se vogliamo continuare ad esistere, vi sembra poco?
Continueremo ad analizzare nei Paesi del vecchio continente i movimenti giovanili che in spagna gridano di non volere pagare il debito che hanno messo sulle loro spalle mentre in Islanda hanno CANCELLATO, trasformando la Bankastaeti di Reykjavik ( la vecchia strada delle banche, ormai sparite) nella via delle boutique e delle librerie!


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