A dieci anni dalla sua tragica morte, in assoluta solitudine, vogliamo ricordare il campione e l'uomo, con la semplicità di chi ha gridato il suo nome per le strade di Italia senza coprirsi il volto e, che nella pur triste vicenda dell'uomo, ha visto sempre la legenda del ciclismo italiana che continuava da Coppi e Bartali ai nostri giorni. Come è nostra consuetudine lo ricorderemo senza retorica, con il nostro sincero affetto, con alcune icone che ne segnao il percorso, la scia di una cometa che si è spenta nel sonno della ragione in un "inutile Motel". Ciao Marco ...
Ugo Arioti
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