Italia leader del bio in Europa: un miliardo di export, tre di giro
d'affari
I consumi alimentari scendono del
3,7% ma gli alimenti senza pesticidi salgono del 9%. Apre la più importante
fiera mondiale del settore: 400 espositori italiani al Biofach di Norimberga.
1,2 milioni di pasti bio nelle mense delle scuole
di ANTONIO CIANCIULLO
IL MERCATO
dell’alimentare cala, il bio sale a razzo. Secondo una ricerca elaborata da
Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) sulla base di indagini
della Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica
e su rilevazioni Ismea Gfk-Eurisko, in Italia nel primo semestre 2013 c’è stata
una diminuzione del 3,7% dei consumi alimentari convenzionali, ma la crescita
del biologico ha sfiorato il 9%.
I
record ormai consolidati del settore (50 mila operatori, 1,2 milioni di ettari
coltivati, 3 miliardi di euro di giro d’affari), si stanno inoltre trasformando
in una forte spinta per l’export: l’Italia ha conquistato la leadership in
Europa per le esportazioni di prodotti biologici (valgono oltre un miliardo di
euro). "Si tratta di numeri che evidenziano da parte dei consumatori un
forte aumento di interesse, di informazione, di attenzione e quindi di
domanda", commenta Vincenzo Vizioli, presidente di Aiab. "E’
un’opportunità che va sfruttata fino in fondo perché apre scenari di sviluppo
per il nostro sistema agroalimentare e per l’insieme del made in Italy: il bio
non è solo alimentazione ma anche cultura, territorio, innovazione,
sostenibilità, etica".
Significativa
la crescita del consumo di alimenti biologici nelle scuole italiane: secondo
una recente ricerca Nomisma/Pentapolis, le mense sostenibili sono aumentate, in
cinque anni, del 50%, con quasi 1,2 milioni di pasti bio consumati annualmente.
Con questi numeri l’Italia si presenta in buona posizione alla più importante
fiera mondiale del biologico, il Biofach di Norimberga (12-15 febbraio), a cui
quest’anno parteciperanno 2.400 espositori e 40.000 operatori: l’appuntamento
può essere l’occasione per consolidare il nostro primato. Dall’Italia
arriveranno 400 espositori per cercare di ampliare un mercato che già oggi vede
la Germania come principale acquirente dei nostri prodotti: soprattutto
ortofrutta, sia fresca che trasformata, seguita da vino (quello biologico ha
avuto una forte crescita negli ultimi anni), olio e altri prodotti dal forte
carattere made in Italy, come la pasta.
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