venerdì 31 maggio 2013

Dall’iniqua ricchezza al vincolo di solidarietà ( SECONDA PARTE)

./. ( Vincenzo Porcasi: Dall’iniqua ricchezza al vincolo di solidarietà - SECONDA PARTE)

SECONDA PARTE
Microcrediti
La nuova finanza nasce sul modello di San Tommaso d'Aquino e del Suo principio del bene comune, coevo dell'interpretazione islamica dell'attività finanziaria che portò nel secolo diciannovesimo alla nascita della banca islamica e alla fine del ventesimo a quella di Mohammad Yunus sul piano privato e di Ben Alì sul piano pubblico privato nell'area del microcredito copia riveduta e corretta della cassa rurale e artigiana, forza del movimento contadino cattolico e socialista in Austria, Francia, Germania e Italia.
Il microcredito comprende:
a) la partenership (mudharaba) rappresenta l'incontro contrattuale fra un'organizzazione finanziaria e l'operatore che apporta il suo lavoro, la propria conoscenza e la propria esperienza. In tal modo, una persona che dispone delle capacità, delle conoscenze e delle competenze idonee, ma non dispone del capitale necessario, trova il necessario supporto finanziario sulla base di un accordo preliminare di distribuzione dell'eventuale plusvalenza o della possibile minusvalenza: l'investitore sopporterà le perdite finanziarie mentre il partner subirà la perdita del suo lavoro;
b) l'equity partenship (Musharaka) è uno dei fondamentali strumenti del sistema di finanziamento senza tasso d'interesse, e, trova normale applicazione nell'ipotesi di investimenti a medio e lungo termine. Due o più soggetti( di cui uno di questi è l'organismo finanziatore ) stabiliscono un accordo di joint-venture sulla base del quale il risultato positivo così come quello negativo sono sopportati in proporzione alle rispettive quote di cointeressenza. Nel negozio giuridico di cui è parola, non è specificato il tempo o l'obbligo del rimborso del capitale; infatti nonché predeterminato, dal momento che l'istituzione finanziaria è socia nell'operazione.
c) all'interno del concetto di microcredito poi è inserita una particolare forma di "leasing finanziari" che in lingua araba prede il nome di "Mura 'baha" (trade finance o non profit loan and non loss-sharing). In tale contratto conosciuto anche come purchase finance o cost plus mark up, L'Ente finanziatore investe il suo capitale nell'acquisizione di beni, fornendoli poi ai partners, a un prezzo formato dal costo sopportato, più quello dell'assicurazione più un margine di guadagno. Il contratto di norma comprende: l'ammontare del credito, la descrizione del prodotto, il piano di rimborso e le imposte da pagare a fronte del servizio prestato. Nella fattispecie, il soggetto finanziato entra in possesso del bene al momento della stipula del contratto, tuttavia per effetto della clausola di riservato dominio il creditore rimane proprietario del bene fino alla totale restituzione dell'intero dovuto.
del codice di liberalizzazione dei movimenti di capitali dell'OCSE di Parigi, comprende poi il prestito a lungo termine con carattere di partecipazione o prestito partecipativo di tommasiana memoria che nell'applicazione irlandese ha preso il nome di "loanQ84". Si tratta a ben vedere di uno strumento contrattuale con il quale si finanzia un progetto di ricerca preindustriale o commerciale di cui si apprezza il potenziale aspetto di applicazione industriale o mercantile, ma incerto nel tempo e sul montante dei risultati. Il finanziamento verrà rimborsato dopo che il piano commerciale (nel senso civilistico del termine) avrà raggiunto e superato il punto di pareggio fra costi e ricavi e la remunerazione del capitale sarà percentualizzata non in funzione del tempo trascorso bensì in funzione percentuale delle plusvalenze in formazione calcolate prima delle imposte. In Irlanda, al fine di consentire una più facile applicazione del prestito a lungo termine con carattere di partecipazione (in taluni casi convertibile) quale strumento di sostegno ad un'economia bisognosa di risorse finanziarie, la legge ha espressamente previsto l'esenzione dall'imposta sul reddito dei capital gains realizzati dai soggetti finanziatori. L'esperienza ventennale irlandese così come quella della Grameen Bank e del Fondo Nazionale di Solidarietà tunisino dimostrano come gli strumenti finanziari applicati senza la capitalizzazione del tempo che trascorre possano risultare comunque remunerativi per l'investitore capitalista e portatori di un processo di sviluppo non solo teorico, ma concretamente applicabile alla gente che abbisogna della leva finanziaria anche piccola per uscire dalla povertà attraverso la dignità del proprio lavoro e di quello della propria microcomunità e dalla condizione di bisogno assoluto in cui anche l'Europa sta sprofondando. Come afferma Sami Hammud (cfr."le banche islamiche tra disciplina ed esagerazione" nella rivista "le banche islamiche", n. 33 dicembre 1983, pp. 25-28  il Cairo) "In generale le banche islamiche non hanno inciso sul nodo centrale dei problemi sociali (ma subito dopo Yunus ha dato vita al suo movimento ), quel postulato dall'islam, cioè la circolazione della moneta non solo tra i ricchi. Questo ruolo specifico, che struttura il mutuo rapporto tra il capitale da un lato e lo sforzo dell'uomo dall'altro, è quello su cui deve fondarsi l'equa soluzione islamica a ciò di cui soffre l'intera umanità ...
La questione dell'usura non è soltanto una questione di lecito e illecito. E’ una questione connessa con la filosofia della funzione del capitale messo al servizio della società, o, utilizzato per la sua distruzione. Se il capitale viene orientato in modo che vada a congiungersi a altro capitale, questo significa la divisione della società, lacerata in una lotta per cui anche le persone colte, costrette alla disoccupazione e allo sfruttamento, si trovano spinte a lavorare per distruggere quella società nei confronti della quale non sentono nessun dovere di lealtà.
Prof. Vincenzo Porcasi

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