martedì 28 maggio 2013

Del sesso e della vita amorosa


Discusso, ma sempre al di sopra di ogni possibile lettura deontologica, Freud, il dottor Sigmund, scopre le carte dell'essenza del movimento vitale e della sua circolarità perpetua che, scusate l'ardire, è scaturita da chissà quali piccolissime particelle di Dio che scontrandosi hanno creato tutto questo baccano che chiamiamo Universo. Troppo grande per cercare di capirne i meccanismi arcani, ma anche troppo piccolo per non suscitare in un essere mortale l'invidia del tempo che fugge. In questa prosopopea di cariatidi mercenarie o acculturate e culturatizzabili, scusatemi il termine, il professore ebreo-tedesco di Freiburg, sfuggito alle persecuzioni naziste durante la seconda guerra mondiale, scrive e insegna, nella prima metà del secolo scorso, i meccanismi della nostra esistenza e le forze che li determinano dando al sesso l'importanza che merita e ammonendo dal praticare aberrazioni sessuali. In fine, un cattivo sesso e una pessima educazione sessuale infantile determina le lacune e le follie distruttive dell'uomo adulto. Come non essere daccordo? " E' pertanto di non poca importanza per noi provare che questi stessi desideri incestuosi, destinati in appresso a cadere nell'inconscio, sono considerati dai popoli selvaggi un pericolo attuale ..." Disse una mattina ai suoi discepoli viennesi. Poi l'esilio a Londra dove morì dopo un anno. Credo che in questa frase il Dottor Freud abbia sintetizzato in modo efficace la forza che crea la regola di base della società. In ogni suo aspetto va vista la regola necessaria della solidarietà e questa va compensata con la fedeltà e difesa contro chi non lascia cadere nell'inconscio i "desideri incestuosi". Eppure nell'organizzare un metodo di costruzione solidale di una società umana, non possiamo dimenticare di essere degli animali e che le nostre capacità, rappresentate dal nostro corpo fisico, devono convivere con le nostre fantasie e necessità extracorporee. L'equilibrio sesso-amore è l'equazione più difficile e più critica perchè pone l'individuo difronte alla sua stessa esistenza limitata da un campo biochimico assolutamente spontaneo e ribelle. Ne è espressione la "guerra dei sessi" il modo di porsi come soggetti di una battaglia che deve servire a dimostrare la nostra "potenza", come due cervi che lottano per le femmine. Insomma, costruire la solidarietà è un fondamento della socialità che va preparato con un opportuna e egalitaria lezione di sesso che parte dall'infanzia e si radica profondamente nel nostro inconscio e nei nostri sogni. Per capire meglio e poter comprendere a pieno, quello che con il motivo di un altro tomo del professor Sigmund Freud, io chiamo il " disagio della civiltà", vi consiglio di leggere il suo saggio: Sessualità e vita amorosa del 1905 che raccoglie i tre saggi sulla sessualità dove si parla delle aberrazioni e della sessualità infantile. Dovremmo tutti  cercare di trarre il senno delle lezioni dei maestri che hanno tracciato il percorso delle società nelle quali viviamo, per capire gli altri e per comprendere meglio noi stessi, parti di un meccanismo complessivo che si deve nutrire di amore e solidarietà e non di odio e di violenza.

Ugo Arioti

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