Standing ovation per Saviano
"Non dobbiamo assuefarci"
"Non dobbiamo assuefarci"
Il giornalista al Festival della Tv di Dogliani ha raccontato la mafia e la 'ndrangheta attraverso i titoli dei quotidiani locali del Napoletano, un'incredibile rassegna stampa che finisce per giustificare la violenza mafiosa
Standing ovation per Roberto Saviano a Dogliani. Il giornalista ha raccontato la mafia e la 'ndrangheta attraverso i titoli dei giornali locali del Napoletano. L'incredibile rassegna stampa di un territorio che finisce per giustificare la violenza mafiosa.
"Non dobbiamo assuefarci - dice Saviano - o considerarle questioni locali e lontane. E invece determinano anche il lato quotidiano in regioni apparentemene lontane come il Piemonte. Mi dispiace dunque che nei dieci punti del programma del nuovo governo non ci sia la lotta alla mafia".
"C'e un'Italia in guerra in alcune zone del sud che voi qui al nord, anche qui nel Cuneese, non sapete, ad opera di gruppi criminali che hanno in mano l'economia di quelle zone e un denaro che poi viene riversato qui da voi, nei cantieri, nei rifiuti, nelle imprese in crisi e acquistate da mafia e camorra".
"I camorristi ancora oggi, e soprattutto oggi, si credono e si raccontano come imprenditori che danno lavoro, bonificano territori rovinati - dice Saviano - e nei processi spiegano che gli omicidi di cui sono protagonisti sono un fattore culturale. Per loro la galera è un onore, un passaggio da uomo, da imprenditore. Non la patiscono come gli imprenditori non mafiosi, per esempio quelli arrestati per lo scandalo Parmalat o molti altri. Questi crollano e vengono abbandonati dalle famiglie, loro invece sono ancora più' amati dai loro famigliari e dai loro uomini".
"E' un fatto culturale e io cerco il modo di raccontarlo. Loro - ha concluso Saviano
- conoscono benissimo i meccanismi della stampa locale e di quella nazionale. Accettano benissimo si parli di morti ammazzati, ma non di certi meccanismi di potere. E quando un giornale nazionale o internazionale si sofferma su di loro patiscono ma lo hanno in conto, sanno che potrebbe accadere e si preparano".
Al termine del suo intervento, si è formata una coda di circa trecento persone in attesa di farsi firmare l'autografo sul nuovo libro "ZeroZeroZero". Saviano è protetto dalle guardie del corpo e riceve uno a uno i lettori del reportage.
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