Il sistema INPS - Agenzia delle Entrate –
Agenzia di riscossione (EQUITALIA)
Parte prima:
I
regali di Berlusconi agli italiani ovvero il papà di EQUITALIA
(vedi post: Cancro equitalia su questo blog)
Equitalia è una società a partecipazione pubblica italiana,
incaricata della riscossione dei tributi su tutto il territorio, ad eccezione
della Sicilia( dove c’è una sorella peggiore: RISCOSSIONE SICILIA). E'
partecipata al 51% dall'Agenzia delle Entrate,ed al 49% dall'INPS. Nasce con la
conversione in Legge del Dlgs 30 settembre 2005 del Governo Berlusconi.
Tre autorevoli autori: Berlusconi, Tremonti e Castelli. Come funziona è sotto
gli occhi di tutti, un altro, ennesimo, carrozzone clientelare, ma quello che
più ci preme conoscere è come è sostenuta questa società e quali limiti e
confini ha. Il popolo italiano finanzia il suo aguzzino! Per il 51% TESORO,
Agenzia delle Entrate ( tasse ai soliti a reddito fisso e controllabile) e il
49% INPS, i soldi che gli italiani mettono da parte per assicurarsi una
pensione sociale di 400 euro al mese! Il sistema non è limitato da niente e da
nessuno ed opera con metodi da AGESTAPO, può, anche per un debito non
verificato, pignorarti la casa; debito di piccola entità. Può sbagliare EQUITALIA?
La risposta è: sbaglia sempre, ma, siccome è una società che funziona come le
BANCHE ( altri tagliaborse e usurai autorizzati e finanziati dalla CASTA
politica italiana), non può ne fallire ne fallare! Praticamente il direttore di
Equitalia può fregarsene delle Leggi dello Stato e disporre a suo piacimento
ordini e richieste di pagamento senza essere controllato da nessun organo
superiore! Quanto ci costa EQUITALIA? Equitalia ci costa 1 miliardo all'anno. Un
salasso. L'Agenzia ha un esercito di collaboratori legali necessari per i contenziosi,
gli unici che guadagnano alle spalle del Fisco, Il "mostro" Equitalia
ci costa più di 1
miliardo all'anno. L'Agenzia di
recupero crediti nel 2012 per le sole spese amministrative ha speso 886
milioni di euro. All’interno di questa cifra,
però, 506 milioni rappresentano le spese per il personale (salari, stipendi,
oneri sociali e Tfr), mentre 379 milioni rappresentano le “altre spese
amministrative”. Tra le diverse uscite, 119 milioni di euro se ne sono andati
per “servizi esattoriali”, 69 milioni per “servizi informatici” e 51 milioni
per “servizi professionali”. Di questi 51 milioni di euro, la fetta più grande
è costituita dalle spese legali per contenzioso esattoriale, che come spiega il
bilancio “si riferiscono agli oneri relativi a spese legali e derivanti da eventuali
soccombenze”. Insomma le beghe legali del colosso del fisco costano allo stato
circa 50 milioni di euro. Una cifra record. Un esercito di avvocati - A godere del bottino è un esercito di collaboratori
e consulenti composto da 5.700 persone. La
maggior parte delle quali è costituita da avvocati a cui il Fisco si deve
rivolgere per difendere in giudizio le sue ragioni. Il tutto pagando una
maxi-parcella da 51 milioni di euro. A pagare è Equitalia. La società,
ricordiamo, è pubblica ed è controllata dall’Agenzia delle entrate e Inps.
Quindi a pagare le parcelle agli avvocati che difendono il fisco siamo noi.
L'esercito dei consulenti è sconfinato. Ed è difficile capire perché con ben
8.167 dipendenti, Equitalia abbia bisogno di altri 5.678 professionisti legali.
Come racconta la Notizia,
da Equitalia fanno sapere che le spese per l'esercito di avvocati “varia a
seconda dell’andamento del contenzioso e delle relative soccombenze”. Ma a
quanto pare, visti i numeri da capogiro i contenziosi tra Equitalia e i
contribuenti sono davvero tanti. E a sorridere sono solo i consulenti. Gli
unici a guadagnare sulle spalle del fisco.(da: LiberoQuotidiano.it)
Un miliardo l’anno è quasi una Finanziaria e potrebbe
rimettere in moto l’economia reale piuttosto che quattro cialtroni leccaculo
dei politici di turno, o no?
Redazione Secem
( prima parte /segue)
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