La natura, con tutte le sue forme di vita,
è qualcosa di sorprendentemente straordinario. Ci sono dei meccanismi pensati
per essere perfetti e per funzionare in modo corretto, salvo manipolazioni. Esistono
ovviamente dei fenomeni che talvolta interrompono o compromettono il corretto
ciclo vitale di un organismo, si pensi agli handicap o alle malattie che
sorgono spontanee senza apparenti influenze da parte dell'ambiente esterno.
L'uomo ha aumentato progressivamente le
sue aspettative di vita e la sua capacità di adattamento all'ambiente
circostante ed è facile pensare che se un essere primitivo poteva vivere per
venti o trent'anni la causa fosse insita nella natura ostile. In realtà l'uomo
ha dovuto imparare a conoscere se stesso, l'ambiente, gli animali, scoprire
quali cibi sono commestibili, imparare a coltivare e allevare. Ha dovuto
scoprire il meccanismo che regola la vita sulla Terra.
Secondo alcune teorie la natura sa sempre
quando è necessario "rimettere ordine": carestie ed epidemie non
sarebbero altro che un riassestamento per una più equa distribuzione delle
risorse nel momento in cui queste diventano insufficienti. E' un'idea
affascinante e triste nello stesso tempo, ma in effetti non tiene conto
dell'agire umano che alterna comportamenti spietati e noncuranti della sua
salvaguardia ad altri degni di nota per la bontà delle intenzioni.
Uno di questi è stato l'Istituzione in
Italia della Banca Mediterranea del DNA forestale presso l'Università della
Tuscia di Viterbo. Fino ad oggi sono stati raccolti circa 3000 campioni di DNA
relativi a una moltitudine di specie arboree dell'area mediterranea.
Questo interessante progetto si propone
non solo di salvare dall'estinzione specie rare, ma anche di conservare
l’insieme genetico dell’ecosistema forestale in cui le singole piante vivono.
Sempre nel bacino del Mediterraneo è nato
anche un altro importante progetto volto a proteggere e valorizzare la
biodiversità vegetale della Sardegna: SarDiNiA BarCoding.
E' stato ideato da due giovani ricercatori
vincitori della "Borsa di studio per Giovani Ricercatori" finanziata
dalla Regione Autonoma della Sardegna. Il progetto prevede l'utilizzo di
diverse tecnologie volte a permettere l'identificazione univoca degli organismi
viventi partendo dal loro DNA e la conseguente creazione di un database con
tutte le informazioni raccolte su ciascuna specie arborea. In questo modo
risulterà più semplice attuare programmi efficaci di salvaguardia e avere nel
contempo una visione d'insieme della flora isolana.
Esistono poi tanti Parchi disseminati nel
territorio nazionale con lo scopo di proteggere non solo le specie arboree ma
anche quelle animali.
Come si è visto nel nostro Paese non
mancano i progetti di tutela delle biodiversità, fa però specie il fatto che
questi comportamenti encomiabili siano delle piccole perle in un mare di azioni
negative che mettono a repentaglio la vita non solo delle piante e degli
animali ma dell'uomo stesso.
Nella sua corsa verso la conoscenza
assoluta, l'uomo ha progressivamente perso di vista l'obiettivo primario della
sopravvivenza. Le scoperte scientifiche hanno infatti sia migliorato sia
peggiorato le nostre condizioni di vita.
Dagli anni Cinquanta ad oggi molte
ricerche hanno infatti riguardato la struttura del DNA sia animale (uomo
compreso) sia vegetale. Ma accanto alle scoperte positive ve ne sono molte
discutibili per il modo in cui vengono utilizzate. Quindi se da un lato lo
studio e la catalogazione del DNA hanno come scopo la salvaguardia delle specie
per come la natura le ha create, da un altro lato si è attuata una corsa
scellerata alle più svariate modifiche della sua struttura, come nel caso delle
manipolazioni genetiche. Siamo circondati da Organismi Geneticamente Modificati
e viene da chiedersi ogni volta che mangiamo un pomodoro o della carne cosa sia
stato fatto per renderli così gradevoli alla vista (ma non necessariamente al
palato). Per sfuggire a queste aberrazioni è ormai di moda fare acquisti nei
negozio "bio", dove tutto ciò che non contiene fitofarmaci ed è stato
coltivato secondo regole naturali, viene venduto a prezzi esagerati perché, per
chissà quale motivo, il cibo avvelenato e modificato costa incredibilmente
meno.
E dopo il caso della pecora Dolly sappiamo
che è possibile anche la clonazione degli esseri viventi.
Siamo davvero certi che la clonazione
umana non sia già avvenuta? Esistono leggi al riguardo che dovrebbero impedirne
la sperimentazione, ma non tutti gli scienziati sono d'accordo, pertanto non è
così assurdo ritenere che qualcuno ci abbia già provato.
E' in questi
casi che si sente spesso parlare di "etica". Ma ne esiste una
definizione oggettiva? Ognuno di noi ha una sua coscienza che rende i concetti
di Bene e Male estremamente soggettivi. Anche gli Stati hanno una loro
coscienza: l'omicidio è un reato ma la guerra, che di persone ne uccide davvero
tante, non lo è, almeno nei confini delle regole prestabilite al riguardo. La
diffusione volontaria di batteri e virus non è consentita e ci fanno credere
che i laboratori siano sicuri e inespugnabili, però le armi batteriologiche
vengono usate molto più spesso di quanto non immaginiamo.
Da questi pochi esempi si capisce che il
progresso dell'uomo è sempre più lontano dall'essere simbiotico con la natura e
che le conseguenze sono disastrose per la nostra esistenza, non solo nei casi
di inquinamento volontario attraverso la disseminazione di rifiuti tossici in
tutto il pianeta, ma anche nelle scelte scellerate fatte in nome di una scienza
che non sempre è benevola.
E la conseguenza più drammatica è la
distruzione della biosfera, nonostante essa abbia sempre prodotto quel che
serve all'uomo e agli altri esseri per vivere: il cibo, l'acqua o le piante che
sono state usate per secoli come medicine oltre che per nutrirsi.
Alluvioni sempre più frequenti, tsunami,
scioglimento dei ghiacciai, nuove malattie ogni giorno più resistenti alle cure
sono solo alcune risposte che la natura dà ai nostri comportamenti, e questa
sua apparente ribellione ai nostri tentativi di autodistruzione, è il suo modo
di fornirci istruzioni intrinseche per cessare immediatamente ogni azione
negativa da parte nostra.
Spiace vedere
che l'uomo, profondo conoscitore perfino di strutture infinitesimali come
cellule, atomi e DNA, ancora non abbia invece imparato a comprendere il
linguaggio della natura che ci ospita e a vivere secondo la sua etica.
Alessandra
Ghiani
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