lunedì 24 marzo 2014

Le strade in bacheca: a Palermo debuttano le "social street"


Le strade in bacheca: a Palermo debuttano le "social street" ( da repubblica.it/Palermo)

Presentati i ventuno gruppi che attraverso la rete permetteranno di condividere attività e iniziative collettive nei quartieri di Palermo

di GIUSEPPINA AVOLA e MICHELA MISURACA

24 marzo 2014

I social network sono stati a lungo sinonimo di luoghi virtuali dedicati al tempo libero e allo svago. Su Facebook, per esempio, viaggiano i video o le foto delle vacanze che vogliamo condividere con gli amici della Rete. Eppure, in tempi di crisi, i social possono diventare risorsa ed essere utilizzati come strumento di aggregazione e di solidarietà oltre il web. È proprio in Rete che nascono le esperienze italiane di Social Street e Palermo non rimane indietro. Adesso debutta Social Street Palermo, un progetto di partecipazione dal basso che consente di conoscere attraverso i social network persone con le quali condividere attività quotidiane.

A lanciare l'idea è stata l'agenzia pubblicitaria Altraforma, che ha realizzato oltre a un sito web, anche dei gruppi su Facebook, nei quali chi vuole può iscriversi in base a un'appartenenza territoriale o culturale. Esiste il gruppo dei residenti in via Libertà o a Ballarò, il gruppo degli abitanti di Mondello e quello della Cittadella universitaria.

"L'idea - spiega Rosa Tinnirello, una dei fondatori di Social Street Palermo - è nata in seguito all'esperienza inaugurata dal giornalista Federico Bastiani in via Fondazza a Bologna. Possiamo definire il progetto un movimento d'opinione. La condivisione ormai è una parola chiave della società di oggi, basta pensare a fenomeni come il car-sharing e il co-working. La si può pensare come una sorta di economia dello scambio, unica arma per difenderci e superare la crisi economica". "Abbiamo selezionato dai vari gruppi le persone che hanno mostrato più interesse - afferma Angelo Zito, direttore del progetto - per creare una rete di coordinatori, così potranno partire le attività condivise: spontanee ma non caotiche e lasciate al caso".

Attività volte a valorizzare il "bello pubblico", a trascorrere solo del tempo insieme, a darsi una mano in caso di bisogno. "Il fenomeno delle social street - spiega Giovanni Boccia Artieri, docente di Sociologia dei new media dell'Università di Urbino - riemerge dal bisogno di organizzarsi in maniera comunitaria e al di là di forme di volontariato sociale. La Rete per la prima volta mette in connessione concreta persone che vivono nello stesso territorio, che possono aiutarsi in maniera non più generica ma localizzata. E questo è agevolato, per esempio, dalla presenza di Facebook sui cellulari, grazie i quali si può essere presenti attraverso il web nei luoghi in cui si vive: si crea così maggiore solidarietà tra territorio digitale e territori reali".

Sabato i gruppi sono stati presentati alla Real Fonderia: quelli attivi sono Sciuti-Restivo, Partanna Mondello, Mondello Valdesi, Centro storico  -  Capo, Centro storico- Teatro Massimo, Ballarò, Vucciria, Zisa-Via Lascaris, Malaspina-Lolli, Uditore, Cruillas, Fiera, Noce, Politeama, Cittadella universitaria, Calatafimi, Borgo Nuovo, Policlinico, Bonagia, Montepellegrino, Laurana. Ciascun capogruppo ha presentato la lista delle iniziative da proporre agli aderenti. Il numero dei partecipanti aumenta quotidianamente attraverso le adesioni ai gruppi creati su Facebook oppure attraverso il sito www.socialstreetpalermo.it. Tra le proposte attività ludiche per i bambini, gruppi di lettura per gli anziani, e per i pollici verdi il mantenimento di aiuole e giardinetti e la costituzione dell'orticello di condominio. Diverse le associazioni coinvolte nel progetto: Centro Tau, Coworking Re Federico, Fare strada Palermo, Parco Turrisi, Ali cooperativa, Parco Luparello e la Piazzetta Mediterraneo. Ai sociologi Fabio Lo Verde e Gianna Cappello il compito di monitorare i risultati del progetto e valutarli dal punto di vista scientifico.

E così per far studiare un figlio indisciplinato, si potrà chiedere aiuto all'insegnante che abita nel palazzo di fronte o si potrà decidere di trasformare il giardinetto spoglio sotto casa in un orto condiviso. E forse vedremo di nuovo i bambini di uno stesso palazzo mentre cercano di recuperare il Super Santos incastrato sotto la marmitta di una macchina. Un ritorno al passato mediato dalla Rete.


 

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