lunedì 1 aprile 2013

Il crepuscolo dei Partiti politici italiani

Siamo arrivati allo sprint finale verso un diverso modo di concepire la società, con buona pace dei movimentisti siamo al crepuscolo, annunciato per altro da una lunga profonda crisi di contenuti e una totale assenza di dibattito politico sui temi fondamentali e importanti della nostra collettività( le garanzie sociali) del sistema bipolare partitico italiano. I partiti politici più importanti hanno, in questi ultimi vent'anni, gestito potere e null'altro, si sono così alienati dal contesto sociale di riferimento. Il colpo di grazia è stato e, per certi versi, continua ad esserlo il "berlusconismo". La destra si è compattata sotto un padre padrone che ha diviso l'Italia in due campi di tifoserie, squallide e provinciali che non guardano ai contenuti, ma alla bandierina della propria squadra. In questo contesto era inevitabile che i due più importanti raggruppamenti politici italiani si avvitassero su se stessi e si appiattissero sui propri leader o gruppi dirigenti senza produrre modelli di società possibili e avvalorati da un grande dibattito a tutti i livelli. Non c'è stata e non ci può essere da questa "CASTA POLITICA ITALIANA" la ben che minima ricerca del Bene Comune degli Italiani, anzi hanno prodotto mostri e hanno stravolto anche la VOLONTA' DEL POPOLO SOVRANO anestetizzando e uccidendo le scelte fatte con grandi sacrifici dalla gente. Ora come possono chiedere FIDUCIA per governare ancora e per ricostruire l'Italia? DEVONO ANDARE TUTTI A CASA. Non è più il tempo dei PARTITI, ma il tempo del PARLAMENTO che legifera e fa le riforme necessarie per tagliare gli immensi sprechi e le mostruose attività antisociali come la berlusconiana e tremontiana EQUITALIA e il RIMBORSO AI PARTITI. Chi vuole far Politica seriamente, scenda in campo e parli alla gente, non dai Talk show televisivi, che faranno la fine del CIRCO EQUESTRE a Natale, ma creando MOVIMENTO POLITICAMENTE ATTIVO PER CREARE, sulle basi solide della COSTITUZIONE ITALIANA, ancora oggi una delle migliori e lungimirante, UNA NUOVA ITALIA GIOVANE E VELOCE, attenta al bene di tutti e dove i vecchi possano godersi una sana vita e i giovani abbiano un avvenire che non è quello delle FABBRICHE A TUTTI I COSTI, ma quello della gestione e dello sviluppo del patrimonio storico culturale e ambientale dell'Italia. Dia fiato, il Parlamento italiano, alla scuola pubblica, alla ricerca universitaria, magari cacciando i Baroni e mettendo ai vertici delle organizzazioni scientifiche giovani di nuova formazione e con gli occhi al futuro, si rimetta in piedi lo STATO SOCIALE e i DIRITTI DEI CITTADINI, si caccino gli esattori dal tempio costituzionale: eliminazione di EQUITALIA. Si dimezzino i costi e il numero dei politici, si eliminino le sovrastrutture politiche di "sottobosco" che inquinano tanti Enti e tante ASP. Insomma si ridia il Potere agli uomini sani di questa Nazione e si rimetta al centro della Politica l'UOMO, di Leonardesco ideale. Se dobbiamo uscire dall'Euro per sganciarci dalle forche delle banche anglo-tedesco-ebree, facciamolo, con un referendum. Non un ruolo subordinato e un governo di fantoccini, ma un parlamento che rottama i PARTITI e si ricostituisce come organo di costruzione della TERZA REPUBBLICA.

Redazione Secem

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