sabato 13 aprile 2013

APPUNTI SULLA LETTERATURA DEL XX° SECOLO



Memorie di Adriano  di Marguerite Yourcenar ( 1951).
Il XX° secolo ha aperto scenari grandiosi e infiniti per la fantasia e la costruzione del Mondo che investe gli uomini con la rivoluzione tecnologica che fornisce strumenti cognitivi sempre più sofisticati e potenti. La madre di tutte le ricerche scientifiche arriva a produrre la macchina più grande e potente del globo terraqueo: l’accelleratore di particelle del CERN di Ginevra, dove si cerca la particella di Dio e la letteratura si trasforma. In questa operazione di ricerca si distingue Marguerite Yourcenar che studia come un archeologo poeta l’imperatore romano Adriano. Il libro descrive la storia dell'imperatore romano Adriano immedesimandosi nella personalità dell’imperatore romano in un modo del tutto nuovo ed originale. Marguerite  immagina di fare scrivere ad Adriano una lunga lettera nella quale parla della sua vita di imperatore all'amico Marco Aurelio, che poi diventerà suo nipote adottivo. Un uomo che ha costruito un impero, mai chiuso nella sua stanza del potere, ma sempre in grado di mettersi in gioco e di mettere in gioco anche la sua umanità. Marguerite Yourcenar ha voluto "rifare dall'interno quello che gli archeologi del secolo scorso hanno fatto dall'esterno". Ne risulta così un libro che è al tempo stesso un romanzo, un saggio storico, un'opera di poesia. Giudicando la propria vita di uomo e l'opera politica, Adriano non ignora che Roma finirà un giorno per tramontare; e tuttavia il suo senso dell'umano, ereditato dai Greci, gli fa capire l'importanza di pensare e di servire sino alla fine. "Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo", dice questo personaggio che porta su di sé i problemi degli uomini di ogni tempo, alla ricerca di un accordo tra la felicità e il metodo, tra l'intelligenza e la volontà. Chi non ha letto questo libro manca di una fondamentale e didattica, per certi versi, opera sull’uomo e sulla sua stessa capacità di essere uomo d’armi e poeta, razionale e spirituale.
Ugo Arioti

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