L’ultimo grande idealista architetto,
allievo e antiallievo, amico e rivale di Frank LLojd Wright, Soleri, si è
spento alla veneranda età di 93 anni. Sul sito web di Arcosanti, potete trovare il prototipo di città ideale da lui
stesso creato nel 1970 in Arizona (a 70 chilometri da Phoenix). Paolo Soleri è
stato l’anima, con la moglie Colly e con i 7.000 volontari che l’avevano messa
in piedi, di quel prototipo di città ideale scaturita dai principi
dell’arcologia, fusione perfetta di architettura e ecologia in salsa liberista
(molto americana) e con un tocco di filosofia new age. Un sogno che
riesce ancora ad attrarre cinquantamila visitatori all’anno, tra studenti e
semplici curiosi affascinati da quell’idea di universo metropolitano nel cuore
del deserto. Un fenomeno al confine tra la libera visione e il visionario
scenario di un mondo che è ecologico perché lo deve essere, anche per fini di
produzione culturale e ideale. Soleri era nato a Torino il 21 giugno
1919, dove nel 1946 si era laureato in architettura al Politecnico. Un anno dopo, nel
1947, decise di trasferirsi negli Stati Uniti dove conoscerà e frequenterà
Frank Lloyd Wright: per due anni lavorerà nel suo studio a Taliesin West che
lascerà «per sostanziali divergenze rispetto alle concezioni
urbanistiche». Nel 1950 tornò in Italia e progettò la fabbrica di ceramiche
Solimene a Vietri sul Mare (Salerno), una delle poche
architetture che di fatto Soleri riuscirà a trasformare in realtà (con riferimento al periodo
in cui collaborerà con Wright resta solo il progetto per un ponte
oggi al Moma). Un’architettura che guarda in modo inequivocabile al sogno
mettendo insieme la lezione di Wright con la passione per Gaudì e con
l’esperienza degli artigiani locali della ceramica (la passione per la
manualità si ritroverà peraltro nelle sue Wind bells che diventeranno il
simbolo di Arcosanti e che oggi vengono vendute con grande successo al gift
shop della città ideale).
Ugo Arioti
Nessun commento:
Posta un commento