Sasha Shevchenko(24 anni),
una giovane donna laureata in economia all'università di
Kiev ha tatuato sul décolleté “studia,
studia, studia”, una frase di Lenin, per lei il suo personale grande filosofo
di riferimento; è la fondatrice del gruppo o del movimento, a seconda dei casi,
degli episodi o delle storie “continue” che si considerano rispetto alle loro
azioni di guerriglia pacifista d’avanguardia, delle FEMEN, fondata in Ucraina nel 2008 a Kiev.
Oggi, dopo cinque anni di intensa ed evidente attività, riunisce attiviste
ovunque: Germania, Olanda, Italia, Brasile, Stati Uniti, Messico, Tunisia,
Canada e Francia dove, all'interno di un atelier di Parigi, si è ormai spostato
il quartier generale. A Parigi, infatti, in quell’appartamento atelier vive la quarta
leader del movimento Inna Shevchenko. Come i movimenti di ultima generazione,
movimenti internauti, fanno le loro riunioni su Facebook o Skype per decidere e
organizzare le loro azioni, basate principalmente sull’iconografia femminista
del seno nudo e del corpo ricoperto di scritte. Per loro è stato coniato un
nuovo vocabolo: “sexestremiste”! Le “sexestremiste” non sono solo donne che si
denudano, no, seguono attività sportive atte a superare ostacoli e a correre
gridando contemporaneamente i loro slogan. Sono delle atlete! Le più esperte di
loro guidano le azioni più eclatanti e “pericolose”. Sono ragazze, al contrario
di quanto viene detto su di loro, che hanno una preparazione fisica e, da non
trascurare, psicologica tale da consentire loro di mostrarsi seminude in strada
in occasioni ufficiali e spesso ostili ai loro comportamenti, senza per questo
sentirsi vulnerabili. Personalmente, ammiro il coraggio e la forza espressiva
di queste donne. Si tratta di un movimento femminista, ma più che femminista io
direi di un vero e proprio movimento di liberazione della donna dai legami e
dalle imposizioni di culture e religioni che le relegano all’ultimo posto della
scala sociale, fingendo poi una falsa equiparazione sociale e spingendole verso
le vetrine e i lavori d’ubbidienza e di servizio sociale, considerando sempre
la supremazia del maschio. Anche nel vecchio continente sopravvive, tra le
mimesi democratiche del potere finanziario che gestisce le pseudo democrazie
europee, un sentimento di rivalsa e di subordinazione del genere. Sopravvive nei
fatti anche “ l’Onore del maschio” e il Potere al maschile che, comunque sia
subordina la donna ad una cultura che non è la sua. Le “ FEMEN”, ancora,
tendono a mettere alla berlina i Poteri vecchi, secolarizzati e ipocriti del
Mondo. Un azione che ha dei meriti e delle grandi sviste, proprie di un
movimento che proprio perché tale ha in se tante anime pur combattendo la
stessa “guerra”. Ad oggi sembra prevalere una logica unica, ma c’è sempre il
rischio di contaminazioni e di imbarbarimenti. I movimenti, d’altra parte, devono servire a stimolare con le loro provocazioni la
società a migliorarsi e a ricostruirsi su basi migliori e più giuste, non si
esaurisce in se stesso, altrimenti è solo provocazione e immagine. Lo stimolo
che danno queste ragazze oggi è forte e speriamo che spinga ad alimentare un
vero dibattito sociale per la parità di genere e per la difesa dei più deboli.
Mi illudo? Come diceva il nostro Alessandro Manzoni nella sua poesia dedicata a
Napoleone “ 5 Maggio”: Ai posteri l’ardua
sentenza!
Ugo Arioti
avanguardie femministe o amazzoni antimaschiliste. le direi più donne che vogliono usare il loro linguaggio per una lotta libertaria ... anche se con punte di estremismo materialista.
RispondiEliminaNon vorrei sbagliarmi, ma a me sembrano tutti fenomeni estremistici e integralisti.
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