venerdì 22 marzo 2013

Le guerriere “ FEMEN” affrontano il Mondo a seno nudo


Sasha Shevchenko(24 anni), una giovane donna laureata in economia all'università di Kiev ha tatuato sul décolleté “studia, studia, studia”, una frase di Lenin, per lei il suo personale grande filosofo di riferimento; è la fondatrice del gruppo o del movimento, a seconda dei casi, degli episodi o delle storie “continue” che si considerano rispetto alle loro azioni di guerriglia pacifista d’avanguardia, delle FEMEN, fondata in Ucraina nel 2008 a Kiev. Oggi, dopo cinque anni di intensa ed evidente attività, riunisce attiviste ovunque: Germania, Olanda, Italia, Brasile, Stati Uniti, Messico, Tunisia, Canada e Francia dove, all'interno di un atelier di Parigi, si è ormai spostato il quartier generale. A Parigi, infatti, in quell’appartamento atelier vive la quarta leader del movimento Inna Shevchenko. Come i movimenti di ultima generazione, movimenti internauti, fanno le loro riunioni su Facebook o Skype per decidere e organizzare le loro azioni, basate principalmente sull’iconografia femminista del seno nudo e del corpo ricoperto di scritte. Per loro è stato coniato un nuovo vocabolo: “sexestremiste”! Le “sexestremiste” non sono solo donne che si denudano, no, seguono attività sportive atte a superare ostacoli e a correre gridando contemporaneamente i loro slogan. Sono delle atlete! Le più esperte di loro guidano le azioni più eclatanti e “pericolose”. Sono ragazze, al contrario di quanto viene detto su di loro, che hanno una preparazione fisica e, da non trascurare, psicologica tale da consentire loro di mostrarsi seminude in strada in occasioni ufficiali e spesso ostili ai loro comportamenti, senza per questo sentirsi vulnerabili. Personalmente, ammiro il coraggio e la forza espressiva di queste donne. Si tratta di un movimento femminista, ma più che femminista io direi di un vero e proprio movimento di liberazione della donna dai legami e dalle imposizioni di culture e religioni che le relegano all’ultimo posto della scala sociale, fingendo poi una falsa equiparazione sociale e spingendole verso le vetrine e i lavori d’ubbidienza e di servizio sociale, considerando sempre la supremazia del maschio. Anche nel vecchio continente sopravvive, tra le mimesi democratiche del potere finanziario che gestisce le pseudo democrazie europee, un sentimento di rivalsa e di subordinazione del genere. Sopravvive nei fatti anche “ l’Onore del maschio” e il Potere al maschile che, comunque sia subordina la donna ad una cultura che non è la sua. Le “ FEMEN”, ancora, tendono a mettere alla berlina i Poteri vecchi, secolarizzati e ipocriti del Mondo. Un azione che ha dei meriti e delle grandi sviste, proprie di un movimento che proprio perché tale ha in se tante anime pur combattendo la stessa “guerra”. Ad oggi sembra prevalere una logica unica, ma c’è sempre il rischio di contaminazioni e di imbarbarimenti. I movimenti, d’altra  parte, devono servire  a stimolare con le loro provocazioni la società a migliorarsi e a ricostruirsi su basi migliori e più giuste, non si esaurisce in se stesso, altrimenti è solo provocazione e immagine. Lo stimolo che danno queste ragazze oggi è forte e speriamo che spinga ad alimentare un vero dibattito sociale per la parità di genere e per la difesa dei più deboli. Mi illudo? Come diceva il nostro Alessandro Manzoni nella sua poesia dedicata a Napoleone “ 5 Maggio”: Ai posteri l’ardua sentenza!

Ugo Arioti

2 commenti:

  1. avanguardie femministe o amazzoni antimaschiliste. le direi più donne che vogliono usare il loro linguaggio per una lotta libertaria ... anche se con punte di estremismo materialista.

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  2. Non vorrei sbagliarmi, ma a me sembrano tutti fenomeni estremistici e integralisti.

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