venerdì 29 marzo 2013

Un Re è morto, W Enzo!

Un Re è morto, W Enzo!

Un Re della musica e del teatro popolare italiano, “medico imperfetto”, Enzo Jannacci, stimato cardiologo e Re del cabaret e del pop Jazz italiano, musicista e inventore di poesia e teatro popolare che ha permeato di se e della sua disincantata visione mirabolante, ma reale della vita, il dopoguerra italiano fino a oggi, ci ha salutato dalla sua Milano sotto la nebbia. E ora? Ora, Ci vuole orecchio, Messico e nuvole, Vengo anch’io no tu no, Quelli che, Vincenzina e la fabbrica, Angelina, Ho visto un Re …  Gaber, Fo, Jannacci, Celentano, De Andrè, Cochi e Renato, Lina Wertmuller, e tanti grandi ancora sono stati testimoni e partecipi della tua arte e della tua partecipata ironia dei mali comuni, della vita della gente che non fa la storia e dei Re che scendendo dal loro livello e piangono da Re. Eravate due corsari, tu e Giorgio, e ora vi ritroverete lassù a suonare per gli angeli la vostra melanconica umanità che cerca la libertà e viene schiacciata dalla potenza dei Re di oggi: le Fabbriche e le Banche. Arrivederci Enzo, come vorrei che fossimo tutti così imperfetti!
Ugo Arioti

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